Va a pilates in pausa pranzo e la investono. Il giudice: “Non è incidente sul lavoro”
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Lavora in smart working per una multinazionale, durante la pausa, come concordato con l’azienda, esce per andare a pilates, ma nel tornare a casa viene investita sulle strisce pedonali. E’ iniziato così il calvario di una lavoratrice riminese 40enne, che il 20 settembre 2022 è stata travolta da un’auto in via Euterpe, riportando un’invalidità del 50%, dopo un ricovero all’ospedale Bufalini di Cesena e alla casa di cura Sol et salus.
Ma se l’incidente ha lasciato strascichi permanenti, non da poco è nemmeno il senso di ingiustizia sperimentato dopo l’inoltro della richiesta all’Inail per il risarcimento del danno legato dall’incidente sul luogo di lavoro in itinere, in base al fatto che il rincasare dopo la pausa per riprendere a lavorare sarebbe riconducibile agli spostamenti che nascono da esigenze lavorative. Tuttavia, dopo il rifiuto dell’Inail, che non ha riconosciuto nella circostanza specifica le caratteristiche dell’incidente sul lavoro in itinere, la donna, assistita dall’avvocato Paolo Ghiselli, ha portato la vicenda innanzi al Tribunale del Lavoro di Rimini, domandando che le venisse riconosciuto il risarcimento.
Lo scorso giovedì, però, anche il giudice riminese, Lucio Ardigò, si è espresso contestando l’esistenza di tale diritto e rigettando il ricorso.
Una sentenza che, secondo l’avvocato, «non riconosce il diritto della lavoratrice», e contro la quale verrà presentato appello.