Un’estate senza il fratino in Romagna: nessuno è sopravvissuto nel 2024 tra Ravenna e Rimini

Rimini

La Riviera romagnola, terra di ospitalità e divertimento non è più a misura di fratino. Il piccolo trampoliere che da alcuni anni, da Rimini alla costa ravennate, nidifica sulla spiaggia, scegliendo oasi protette, arenili liberi, ma anche aree concessionate con ombrelloni, non si è ancora riprodotto. I tentativi delle coppie presenti non sono andati a buon fine e molti esemplari hanno lasciato la costa. E a meno di nuovi e fortunati incontri e nuovi “amori estivi” non ci saranno uova, cove e involi di pulli per questa specie, in via di estinzione. Troppi elementi di disturbo, troppa presenza antropica che si somma alle attenzioni dei predatori naturali e dei cani lasciati senza guinzaglio. Ne sono convinti gli studiosi e i volontari delle associazioni ambientaliste che da anni seguono da vicino i fratini in arrivo in Romagna.

Le difficoltà

Come turista il fratino non può dirsi soddisfatto dell’accoglienza ricevuta, l’unico frequentatore del litorale davvero in grado di apprezzare le primavere e le estati segnate dalla pandemia e dai distanziamenti e di gradire la spiaggia naturale senza pulizia meccanica. Il triste elenco tenuto dai volontari sui social, nei gruppi Salviamo il fratino della costa ravennate e cervese e in quello omologo di Rimini e Riccione parla di una coppia “disturbata” a marzo con l’abbattimento della duna nei giorni della schiusa delle uova, a Tagliata; di un pulcino nato a fine aprile nei lidi nord ravennati, scomparso nei giorni successivi. E ancora dell’assenza di nidi nell’area a protezione integrale della foce del Bevano, dove la spiaggia sempre più stretta, non garantisce la sicurezza necessaria in caso di mareggiata. E così non sembra esserci più spazio per l’uccellino che dava un segno davvero green alle estati in Riviera.

«Rimane l’amarezza – commenta Claudio Mattarozzi del circolo Matelda di Legambiente - di non aver provato a fare di questa presenza una mascotte e un’attrazione con un progetto di costa che coinvolgesse operatori, enti e turisti con attività di pulizia mirate. Invece con la pulizia meccanica, la spiaggia diventa come un biliardo senza lasciare nessuna possibilità di mimetismo al fratino».

La speranza

Da Ondino che prese il volo nel 2023 a Marina di Ravenna “ospite” gradito del bagno Ondina a Tequila bip bip, ad Ala a Tagliata di Cervia, agli esemplari riminesi, vegliati dai volontari e dalle associazioni ambientaliste, negli anni si contano poche storie di successo per il fratino che ha bisogno di poco meno di 30 giorni per la cova e altrettanti per nutrire e involare i piccoli. Tutti, adulti e pulli, vengono inanellati per seguirne il destino. Da ricordare la coppia di Tagliata di Cervia seguita nel 2023 da una vera e propria comunità di appassionati, che dopo aver allevato due piccoli ha deciso di non migrare e restare, per poi a marzo far perdere le proprie tracce. La giovane femmina, si era trasferita nella zona tra il Marano e la colonia Bolognese, ai confini tra Rimini e Riccione, quella dedicata ai grandi eventi sulla spiaggia. «Le coppie storiche e sedentarie se ne sono andate a metà estate 2023 – racconta Roberta Corsi di Asoer, l’associazione ornitologi dell’Emilia Romagna – in marzo e aprile due coppie non sono andate a buon fine. E sono rimasti due maschi. L’anno scorso abbiamo perso due pulli nelle serate dei concerti. Pensare che da sette anni avevamo ogni anno 3 coppie. Ma la speranza è l’ultima a morire».

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