Turismo nautico, un boom da un miliardo di euro con previsioni di forte crescita

Rimini

RIMINI. «Il turismo nautico in Italia è un settore in forte sviluppo. Si stima che oggi abbia un fatturato di un miliardo di euro (era la metà prima del Covid) ma da qui al 2030 dovrebbe raddoppiare e la Romagna può partecipare a questo sviluppo». Andrea Babbi ha avuto molti incarichi: è stato direttore della Confcommercio dell’Emilia-Romagna, amministratore delegato di Apt Servizi Emilia-Romagna e direttore generale di Enit (l’agenzia che si occupa della promozione del turismo italiano). Oggi è vice presidente della Fiavet (la federazione delle agenzie di viaggio e delle imprese del turismo) ma soprattutto di Astuna, la nuova associazione dedicata al turismo nautico, una delle grandi novità del Ttg (la fiera del turismo di Rimini) quest’anno, con ampi spazi dedicati all’offerta dell’esperienza in mare, dalla navigazione alla subacquea.

«L’idea è partita poco prima del Covid», racconta Babbi. «Riunite una ventina di società di charter nautico, abbiamo iniziato a organizzarci. Così ho pensato alla fiera di Rimini e ne ho parlato al compianto Lorenzo Cagnoni che ha dato il via libera e lo stesso feeling è rimasto anche con l’attuale presidente Maurizio Ermeti».

Babbi racconta di un viaggio al salone Boot di Dusseldorf con gli inviati di Ieg (la società che riunisce le fiere di Rimini e Vicenza) e il progetto è partito. «Esiste un grosso problema di incontro fra la domanda e l’offerta legata all’esperienza del mare. I saloni che vengono organizzati sono per lo più dedicati alla vendita delle barche».

La società è infatti molto cambiata. Dal possesso si è passati alla condivisione. Oggi su cento barche vendute la maggior parte è destinata al charter nautico. «In Italia ci sono circa 1.500 barche adibite al charter (85% di clienti stranieri) e 5mila al noleggio occasionale (metà stranieri e metà italiani) ma le imprese organizzate sono solo una cinquantina». Babbi chiede che l’Italia integri il codice del turismo con il codice della nautica. «Sì, è vero, la spesa media giornaliera di questi clienti è di 300 euro ma non c’è solo il lusso, è una clientela molto varia in cui ci sta anche il fruttivendolo di Dusseldorf che viene a Rimini e vuole fare una navigazione al Conero».

Del tema se n’è parlato in questi giorni al Ttg. L’obiettivo è quello di far diventare l’Italia leader del turismo nautico. La ministra del turismo Santanchè sposa la linea Babbi. «Il turismo nautico è in crescita ma dobbiamo alzare la qualità: c’è un problema dragaggi con l’ingresso dei porti che non ha un’altezza sufficiente per certe imbarcazioni. C’è il problema dei catamarani che sono molto richiesti ma necessitano di spazi doppi rispetto alle barche tradizionali... Possiamo fare tante azioni per alzare la qualità. Il ministero fa e farà la sua parte».

«E’ un turismo che non c’era», dice Babbi, «e dobbiamo intercettarlo». «Se non lo facciamo ora non lo facciamo più», commenta Giovanni Acampora, presidente di Assonautica, che lancia l’idea di un «piano strategico del turismo nautico».

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