Turismo in Romagna, dopo il covid più stranieri, meno italiani e meno notti in hotel LE TABELLE
RIMINI. Meno italiani, specie dal nord, e più stranieri. Meno vacanze in albergo e più negli esercizi extralberghieri. In molti settori si parla di un prima e un dopo Covid. Il turismo romagnolo non fa eccezione. I dati elaborati dalla Regione Emilia-Romagna per il periodo gennaio-agosto 2024 ci dicono questo.
Il peso degli stranieri
Le tensioni internazionali mettono fuori gioco o rendono meno appetibili alcune destinazioni. L’Italia ne beneficia anche perché molti paesi sono cresciuti economicamente più dello Stivale e i loro vacanzieri oggi possono permettersi una vacanza italiana conveniente. Così Destinazione Romagna (province di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) ha visto dal 2019 ad oggi (gennaio-agosto) calare gli italiani dell’8,0% (-6,4 in regione) e crescere gli stranieri del 9,6 (+12,7 in regione). Il totale fa un 4,1 per cento in meno.
Vecchi clienti e clienti nuovi. Sulla riviera romagnola e sul suo entroterra si fanno vedere i soliti tedeschi ma anche turisti dell’est. La Germania è il paese di provenienza più rappresentato nella classifica dei pernottamenti. E cresce. Dal 2019 +22,6%. A seguire: Svizzera e Liechtestein (+9,8) e Polonia (+24,6) che ha scavalcato la Francia (-12,3). I grossi paesi europei sono quasi tutti in crescita. Una delle ecezioni è il Regno Unito che perde in 5 anni il 9,8%. Ma le perdite dei sudditi di Re Carlo sono ampiamente compensate da Romania (+35,6%), Danimarca (+27,3), Austria (+26,2), Slovenia (+49,1) Slovacchia (+41,4), Usa (+23,6), Spagna (+26,2), Lituania (+82,8), Grecia (+56,9), Islanda (+64,3), Norvegia (+51,0), Messico (+80,2), India (+67,3). Per non parlare del +126,0% dell’Ucraina, dove però gioca un ruolo importante la guerra. Così come lo stesso scenario internazionale fa segnare il crollo della Russia (-90,9). E cala anche la Cina, a lungo vista come un possibile importante mercato, che invece fa registrare poco più di 31mila presenze (-19,0%).
Le città e gli stranieri
Meno male che ci sono gli stranieri, verrebbe da dire. Specie per località come Rimini dove ormai il peso dei turisti forestieri ha raggiunto il 36% e dove i turisti italiani in cinque anni sono calati del 16,9% (stranieri +10,4). Ma la musica non cambia tanto per Riccione: dal 2019 ha perso il 10,1% di italiani e guadagnato l’11,7% in più di stranieri. Il saldo totale per le due località resta comunque negativo.
Un dato significativo è quello del comune di Ravenna. La parte città (+20,3) è cresciuta più di quella mare (-2,3) e ha consentito di migliorare rispetto al 2019 dell’1,2%. Stranieri a +19,7%. Quest’anno c’è però da dire che il mare (+3,8%) è cresciuto più della città (+1,5), anche se l’alluvione del 2023 ha condizionato i risultati. Anche Cervia guarda sempre più con favore gli stranieri e gli eventi come il triathlon danno soddisfazione: nonostante un buon 2024 anche per gli italiani (+4,2%), rispetto al 2019 i pernottamenti turisti nostrani sono calati del 7,6, quelli dei forestieri sono saliti del 17,7.
Appena fuori dalla Romagna Bologna continua a crescere, soprattutto grazie all’aeroporto, infrastruttura fondamentale per intercettare i flussi dall’estero che qui sono ormai il 58% del totale: +25,1% totale rispetto al 2019 (stranieri +36,1%).
Ma più in generale, come aveva messo in evidenza Il Sole 24 Ore nel giugno scorso, in fatto di turisti stranieri l’Emilia-Romagna è ben al di sotto delle incidenze registrate in altre regioni dove in media si viaggia vicino o al di sopra del 50% (Toscana, Lombardia, Lazio, Campania, Trentino Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Sicilia, Sardegna, Piemonte) mentre fra PIacenza e Rimini ci si ferma al 28,9%.
Le regioni italiane
Se prendiamo le prime sei regioni di provenienza dall’Italia sono tutte in calo: Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto, Toscana, Lazio. Il baricentro dei turisti in Romagna si sposta a sud: Campania +7,6%, Puglia +5,1, Sicilia +19,5. La tendenza si fa sempre più marcata.
E sempre più deciso appare il trend sugli esercizi ricettivi. Da gennaio ad agosto, nel confronto 2019-2024, nelle località di Destinazione Romagna, gli esercizi alberghieri hanno perso il 7,9%. Quelli extralberghieri hanno guadagnato il 9,1 e ormai rappresentano un quarto del totale, il 25,6%: 6.444.421 di pernottamenti sui 25.147.736 totali.