Treni. Ritardi e cancellazioni sulla Rimini-Ravenna. «I sensori risentono dell’alluvione»

Treni sistematicamente in ritardo, quando non addirittura soppressi, e pendolari impossibilitati a raggiungere il luogo di lavoro e di studio o a fare ritorno a casa: è la situazione descritta da diverse persone che tutti i giorni si muovono sulla linea Rimini-Ravenna e lamentano «l’isolamento» ferroviario del capoluogo bizantino. I problemi oltretutto si riversano anche sulla Ravenna-Bologna, determinando un effetto a catena che mette in difficoltà decine e decine di lavoratori e studenti.
Una pendolare riminese, insegnante in una scuola di Ravenna, aggiorna quotidianamente la lista dei disagi appuntando ritardi e cancellazioni. Martedì scorso, ad esempio, il regionale Tper 4000 che parte da Rimini alle 6.52 è arrivato a Ravenna con 28 minuti di ritardo accumulati su un tempo di percorrenza di 54 minuti. Al ritorno non è andata meglio: 34 i minuti di ritardo del regionale Tper 17553 delle 14.19 all’arrivo a Rimini, oltre la metà della durata del viaggio, che sarebbe di 59 minuti. E quando va ancora peggio i treni vengono soppressi, come è capitato ad esempio la mattina di sabato 2 dicembre. Dinamica, assicura chi si sposta su rotaia, che si ripeterebbe con una frequenza strutturale. Il risultato? «Spesso gli studenti pendolari perdono la prima ora di lezione - spiega la docente - e capita che attendano anche 2 ore in stazione a Ravenna per rientrare a casa prima che ci sia un treno disponibile».
Ma quali sono le ragioni dietro il problema? La linea, a binario unico, presenta alcune criticità, a cominciare da alcuni passaggi a livello su cui occorre mettere mano a più riprese, come ad esempio a Rimini Viserba e tra Cervia e Cesenatico. Oltre ai passaggi a livello da tallonare ripetutamente, ci sono anche i blocchi fatti partire dal sistema per il distanziamento automatico dei treni che si occupa di evitare che i convogli si avvicinino troppo tra loro. Su quest’ultimo punto Rete Ferroviaria Italiana fornisce alcune precisazioni: «Sulla linea Ravenna-Rimini, come su molte altre dell’Emilia-Romagna, è in funzione un sistema - completamente rinnovato nel 2022 - per la gestione automatica del distanziamento fra i treni nel pieno rispetto della normativa di sicurezza vigente. L’alluvione di maggio, quando l’acqua esondata aveva completamente allagato porzioni della sede ferroviaria con i relativi apparati tecnologici, ha causato danni ingenti. Rfi ha ripristinato la circolazione nel più breve tempo possibile, ma sono ancora in corso interventi per il consolidamento dei livelli pre-alluvione di affidabilità dell’infrastruttura. È doveroso precisare che, in caso di malfunzionamenti, l’attivazione delle procedure di sicurezza previste in questi casi consente il pieno recupero del servizio solo a seguito di un intervento manutentivo di ripristino».