Rimini. Tre fratelli salvati tra le onde mentre il padre prende il sole

Rimini

Ha salvato tre fratelli strappandoli alla furia del mare. Sono entrati in mare attratti dalle onde, con l’incoscienza tipica della gioventù, facendosi forza a vicenda tra schizzi e risate. Parliamo di tre turisti macedoni, rispettivamente di 9, 11 e 19 anni che martedì scorso, attorno alle 10 del mattino, si sono avventurati nello specchio d’acqua antistante al bagno 95 di Rimini. I problemi sono arrivati quando si sono spinti a largo, scoprendosi incapaci di tornare a riva e finendo sbattuti dalle correnti. Dal moscone, con cui pattugliava la zona, il marinaio di salvataggio Alberto “Ananke” Biagini si è reso subito conto che qualcosa non andava. «Non gridavano – racconta Biagini attivo da 29 anni nel salvataggio – ma la testa della sorella maggiore, a cui il più piccolo si era ancorato con braccia e piedi, emergeva appena, a filo d’acqua, mentre una mano si alzava debolmente verso il cielo». Quanto alla sorellina di 11 anni, era rimasta più indietro rispetto a loro, sopraffatta anch’essa da correnti di risacca molto forti e dalle onde in serie (i “gardoni” come si definiscono in Romagna nel gergo marinaresco).

Raggiunti i ragazzi che si erano avvinghiati l’uno all’altro, rischiando di inabissarsi insieme, il 46enne li ha issati uno alla volta a bordo partendo dal più piccolo, poi ha recuperato anche la bambina. Una volta riportato il gruppetto a riva, Biagini ha provveduto a rintracciare il padre dei malcapitati, che non si era accorto di niente perché intento a prendere il sole in quinta fila. «Il terzetto è tornato a ringraziarmi tre volte», ricorda lanciando due raccomandazioni. Primo: «I più fragili non andrebbero mai lasciati incustoditi dalle famiglie». E secondo: «L’Adriatico si attiva con molti “gardoni”, qualora il mare sia mosso e il vento spinga da Tramontana o Grecale».

Tradotto? Il moto ondoso con corrente di risacca non lascia scampo, a meno che un bagnante non sia buon nuotatore e esca di lato rispetto alle correnti. Chi tenta di tornare a riva contro questa corrente non ha speranza. Ma allora perché sempre più tanti temerari in mare? «L’utenza turistica - tira le fila Biagini - è cambiata drasticamente: nessuno guarda il significato delle bandiere e tutti sottovaluta il mare. Serve un’informazione più capillare anche negli hotel e presso le reception degli stabilimenti balneari».

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