“Strutture troppo vecchie: così il turismo in Romagna resta low cost”

Prezzi bassi negli hotel. Stanze vendute a tariffe da saldo. Un tema ricorrente in tutta o quasi la costiera romagnola. Un fenomeno che piace poco alla maggioranza stessa degli albergatori della Riviera e intorno al quale, in questi anni, si sono innescate polemiche, creati dibattiti, promosse tavole rotonde. Senza però arrivare ad una soluzione concreta. Ad una formula magica sulla quale lavorare. «Quando invece sarebbe tutto molto semplice, elementare. Basterebbe riqualificare gli alberghi, innovarli, renderli al passo coi tempi. In una parola rimodernarli».

Emanuele Nardin, amministratore di “HotelPerformance”, società riminese di consulenza e formazione alberghiera, non ha mezzi termini. E punta diretto il dito verso la classe imprenditoriale della Riviera. «Serve più qualità, ma non nell’ospitalità che a Rimini e in Romagna è eccellente, non ha eguali. Ma negli immobili. Nello standard delle strutture, gran parte delle quali ancora ferme agli anni 80 e 90».

L’indagine

E per dimostrare «un concetto semplice, seguito da molte località balneari italiane, e che in quei luoghi sta dando ottimi risultati», il manager riminese rende nota un’indagine condotta dalla sua società sui prezzi delle camere, a luglio, e sul livello di occupazione raggiunto in dodici tra le più note città di mare del Belpaese. «Partendo dalla domanda “conviene fare l’albergatore in Riviera romagnola o in altre località balneari Italiane?” – spiega Nardin -, abbiamo fatto un’analisi prendendo come riferimento gli hotel disponibili e i prezzi medi pubblicati su un famoso portale. La ricerca è stata fatta l’11 luglio scorso, sia su un fine settimana, il 19 e 20 luglio, sia su un infrasettimanale, il 23 e 24 luglio, filtrando per hotel 3 e 4 stelle, con un punteggio minimo di 8.0, ordinando i risultati per prezzo crescente e calcolando il prezzo medio per 2 persone dei primi 20 hotel». Con un risultato davvero sorprendente: più alto è il prezzo delle camere, più ci si avvicina al tutto esaurito. Sottolinea, allora, Nardin: «Il turista apprezza la bellezza, il nuovo. E non bada a spese davanti alla qualità evidente di una struttura».

E, infatti, come dimostra il report, nel weekend 19 e 20 luglio, Rimini, nonostante abbia un prezzo medio molto basso (256 euro a camera nei due giorni per due persone in B&B: 64 euro al giorno a persona) è la località meno vicina al sold out (9% la disponibilità media), al contrario della costosissima Sestri Levante (Liguria) che, con 847 euro a camera (211 euro al giorno a persona), registra il tutto esaurito (solo il 2% degli hotel dà ancora disponibilità stanze). E Marina di Massa (Toscana) che, con 569 euro (142 euro a persona) dà una disponibilità del 5%. Perfino Pesaro fa meglio di Rimini: 369 euro nei due giorni (4% di disponibilità). Ma anche Riccione: 409 euro (10%). E Cesenatico: 330 euro (7%). Chi riempie meno gli hotel in Romagna è Milano Marittima (15% di disponibilità), con un prezzo, però, di 472 euro (il quinto più alto dopo la carissima Sestri Levante, e dopo Marina di Massa, Viareggio – 519 euro - e la veneta Caorle – 494 euro -).

«Potrebbe essere anche normale – puntualizza l’amministratore di “HotelPerformance” - che Rimini, con circa 800 hotel aperti, faccia fatica a riempirli tutti. Al punto da configurare quel 9% di disponibilità come un dato positivo. Se non fosse, però, per il prezzo stracciato col quale è stato raggiunto. E con una redditività, quindi, decisamente bassa. Spontaneo allora porsi due interrogativi: perché con prezzi così bassi Rimini non centra il sold out, che invece registrano Sestri Levante, Viareggio e, addirittura, Pesaro? Non sarà forse la qualità delle strutture a creare la domanda, e a determinare il prezzo?».

«Si muova il privato»

Due domande chiare e dirette, per le quali Nardin ha anche una risposta: «Mentre le amministrazioni comunali, quella di Rimini e di Riccione, hanno migliorato le loro città, col Parco del Mare, coi lavori nel centro storico e col nuovo lungomare della Perla verde, i privati sono rimasti a guardare. Mentre sarebbe ora che si svegliassero e facessero la loro parte e che l’amministrazione pubblica creasse le condizioni giuste, svecchiando e sbloccando certi regolamenti che a oggi costituiscono un freno a mano per chiunque voglia intraprendere un investimento, sia esso di recupero che di riqualificazione o di costruzione di un’attività a servizio dell’attività turistica».

I prezzi durante la settimana

Ma se nel weekend i prezzi sono di media bassi, durante la settimana cosa accade? La risposta ri arriva direttamente dal report di “HotelPerformance”. Con Rimini che il 23 e 24 luglio (martedì e un mercoledì), rispetto a 139 euro a camera nei due giorni per due persone in B&B (34 euro a persona al giorno), si distanzia ancora di più dal tutto esaurito (17% la disponibilità media). Così come Riccione (190 euro a camera nei due giorni per due persone: 19% di disponibilità media), Cesenatico, dove il dato è ancora più marcato: 184 euro, 24%, e Milano Marittima: 210 euro, 25%. Mentre, invece, a Sestri Levante con 829 euro a camera nei due giorni per due persone in B&B abbiamo un 3% di disponibilità, a Viareggio con 430 euro sempre un 3% e a Pesaro con 283 euro un 4% di disponibilità. «A dimostrazione – chiosa Nardin – di quanto sia necessario, per la nostra Riviera, riqualificare le strutture alberghiere, rimodernarle e renderle al passo coi tempi. Se non vogliamo essere tagliati fuori dalla concorrenza».

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