“Siamo imprenditori, non sceriffi”: sicurezza dei locali, Confcommercio Rimini boccia il decreto Piantedosi

Rimini
  • 27 gennaio 2025

Non “sceriffi” ma imprenditori. Arriva una sonora bocciatura da parte di Confcommercio Rimini sulle “Linee guida per la prevenzione degli atti illegali e di situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica all’interno e nelle immediate vicinanze degli esercizi pubblici”, contenute nell’ultimo decreto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. “Un fulmine a ciel sereno”, per il presidente dell’associazione Gianni Indino, che “non può essere accettato”.

Gli imprenditori del settore sono di fatto chiamati a “preoccuparsi dell’ordine e della sicurezza pubblica” e “la preoccupazione sul territorio è grande”. C’è infatti il rischio, entra nel dettaglio Indino, che “da un provvedimento su base volontaria si arrivi a responsabilità, costi e sanzioni reali”. Senza dimenticare il mancato coinvolgimento sul provvedimento di Fipe-Confcommercio. Di certo, prosegue Indino, per gli imprenditori la lista degli adempimenti è “lunghissima”: un barista, un ristoratore, un gestore di qualsivoglia pubblico esercizio non deve avere “l’ansia di sostituirsi a chi deve vigilare sull’ordine pubblico”. Insomma, installare a proprio carico sistemi di videosorveglianza, fare rispettare il Codice di comportamento ai clienti, riprendere le vie di accesso e le uscite di sicurezza, assicurare l’identificazione dei minori, segnalare ogni circostanza che possa determinare turbative o riflessi negativi “non sono prerogative di un imprenditore”. La collaborazione con le Forze dell’ordine e le Istituzioni, conclude Indino, “c’è sempre stata”, ma “non possono essere gli imprenditori ad accollarsi responsabilità dello Stato”.

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