Servizio idrico in provincia di Rimini, gli interventi di Atersir fino al 2029: “886 euro per abitante”

Rimini
  • 16 luglio 2024

I sindaci della provincia di Rimini riuniti nel Consiglio Locale di Atersir hanno approvato il programma di investimenti del Servizio Idrico Integrato per il prossimo periodo 2024-2029 (cosiddetto POI), così come richiede l’Autorità Nazionale ARERA.

Con l’approvazione dei Piani Operativi degli Interventi sono stanziati sul bacino di Rimini circa 298,5 milioni di euro di investimento: 267 milioni per manutenzioni straordinarie e opere su reti e impianti affidati a Hera e 93,5 milioni sulle opere ricadenti nel perimetro di Romagna Acque Società delle Fonti, e quindi sulla fornitura d’acqua all’ingrosso per tutto il bacino Romagna (province di Rimini, Ravenna e Forlì/Cesena).

Gli interventi

Da un elenco corposo di interventi fra i più rilevanti si possono segnalare:

Ottimizzazione sistema fognario (Riccione - 2,7 milioni di euro)

Raddoppio Depuratore di S. Giustina (Rimini - 28 milioni di euro)

Interventi di Mitigazione del Rischio Idraulico nel Capoluogo di Rimini - Dorsale Ausa (Rimini - 8,7 milioni di euro)

Potenziamento Rete Idrica di Santarcangelo (Santarcangelo di Romagna - 2,5 milioni di euro)

Riconversione Depuratore Marecchiese (Rimini - 7,2 milioni di euro)

Adeguamento della Linea Fanghi e Sistema di Trattamento Odori del Depuratore di Riccione (Riccione - 2,1 milioni di euro)

Realizzazione Vasca di Prima Pioggia in Largo De Amicis (Cattolica - 10,1 milioni di euro)

Intervento Reticolo Secondario Salvaguardia Idraulica (Rimini - 11,3 milioni di euro)

Realizzazione Vasca di Prima Pioggia San Giovanni (San Giovanni in Marignano - 5,5 milioni di euro)

Il Programma operativo degli interventi (POI) è lo strumento di programmazione attraverso il quale ATERSIR decide gli interventi da attuare e i tempi di realizzazione riferiti ad almeno sei anni (come definito dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ARERA). Il POI nel suo complesso prevede gli interventi finanziati dalla tariffa, approvata anch’essa da ATERSIR e ARERA e riporta quelli che beneficiano di finanziamento pubblico da realizzarsi anch’essi da parte del gestore.

La programmazione è stata oggetto di un lungo e articolato confronto sul territorio; il lavoro in corso è stato naturalmente anche rivisitato alla luce degli eventi alluvionali di maggio 2023. L’obiettivo su questo fronte è naturalmente quello di avere finanziati tutti i ripristini dei danni e le infrastrutture collegate dai fondi dall’emergenza, ma si sono dovute prevedere risorse anche sulla tariffa per analisi e valutazioni e in via prudenziale. Inoltre, proprio l’analisi più dettagliata dell’evento potrà fornire indicazioni metodologiche ed operative da riprendere in fase di monitoraggio e revisione del Piano.

“La pianificazione approvata rappresenta il risultato di un complesso equilibrio tra esigenze dei territori, priorità normative e raggiungimento degli obiettivi di miglioramento e mantenimento proposti da ARERA. Fondamentale è stato il contributo delle amministrazioni comunali che con la loro conoscenza del territorio hanno consentito la realizzazione di una pianificazione sempre più vicina alle utenze.” Dichiara Marialuisa Campani, responsabile del Servizio Idrico Integrato di Atersir.

Il Direttore di Atersir Vito Belladonna evidenzia come la programmazione degli investimenti riesca ad essere sempre più coerente con gli obiettivi di qualità tecnica fissati da ARERA e con le richieste delle normative ambientali. “Con questo Piano degli interventi, che posiziona il bacino riminese su un valore di investimenti programmati di 886 euro ad abitante nei 6 anni - dichiara Belladonna - si alza il livello di qualità richiesto al servizio idrico. Particolare sensibilità ed attenzione sono state poste a quei progetti che intercettano la qualità tecnica definita da ARERA e quindi la riduzione delle perdite di rete negli acquedotti, la qualità delle acque depurate, la riduzione degli sversamenti e allagamenti di acque dal sistema fognario, la migliore gestione dei fanghi di depurazione. Ma soprattutto, alla luce dell’evento meteorico epocale, conseguenza del cambiamento climatico più in generale, che ha interessato la Romagna nello scorso anno, l’attenzione e la cura sia in fase di progettazione che di manutenzione ai sistemi di drenaggio delle acque, per la parte di competenza del servizio idrico dovrà essere massima, con progettazioni approfondite e valutazioni prudenziali”.

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