Santarcangelo. Svastiche e scritte contro i rom, identificati 4 ragazzi dai carabineri

Rimini
  • 18 gennaio 2025

Svastiche e scritte contro ai rom, identificati quattro giovani. Dura la condanna del sindaco: «Segnali di inciviltà contro la nostra città antifascista».

I fatti

Santarcangelo è stata oggetto di vandalismi nella notte di giovedì scorso che ha visto imbrattati diversi muri fra cui quelli del cimitero, della tabaccheria di via Pascoli e di un benzinaio non lontano dal municipio. Le scritte, dove campeggia anche una svastica, invitano tra l’altro i rom a sloggiare. I responsabili, tutti maggiorenni, sono stati fermati e identificati dai carabinieri, e nella giornata di ieri non si registrava alcuna denuncia a loro carico.

Le parole del sindaco

«È stato – spiega il sindaco Filippo Sacchetti - grazie al senso civico di una cittadina e al tempestivo intervento delle forze dell’ordine che si è riusciti a individuare i presunti autori». Appena ha visto i ragazzi all’opera, la donna ha infatti allertato i carabinieri, «che si sono precipitati sul posto e hanno fermato e identificato quattro giovani». Purtroppo, prosegue Sacchetti, «non è il primo episodio» di questo genere e anzi «un po’ ovunque se ne stanno verificando troppi» con un dilagare «di maleducazione e inciviltà» che il primo cittadino condanna con fermezza «nella forma e nei contenuti da città antifascista quale siamo».

Poi un elogio alla sinergia cittadino-tutori dell’ordine fermo restando che «i primi veri argini all’inciviltà sono il senso di appartenenza e di comunità».

Anpi sulle barricate

Allo sdegno generale si unisce Anpi Santarcangelo basita «che qualcuno si ispiri e inneggi al fascismo e al nazismo che tanto dolore e morte hanno portato nel nostro paese e al mondo intero». Il peggio è che lo sfregio della città avviene mentre si annunciano le iniziative del Giorno della Memoria, «a ottant’anni esatti da quel 27 gennaio 1945 allorché i soldati russi spalancarono i portoni degli orrori di Auschwitz». Infine una frecciata al governo. «Nonostante – rincarano - i tempi foschi dove la politica tenta di ridurre gli spazi di dissenso e le pagine dei giornali si riempiono di dati di produzione di armi pubblicando il quotidiano bollettino dei morti di guerra, c’è ancora chi decide di non voltarsi dell’altra parte come la cittadina da cui è partita la segnalazione a cui – ribadiscono - va il nostro grazie». A quanti invece hanno pensato che una svastica «sia un simbolo a cui ispirarsi», Anpi consiglia «di studiare la storia del Novecento nonché di quel periodo che portò l’essere umano nell’abisso».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui