Sanità, lo Snami sulla novità dei Cau: «I pronto soccorso più oberati di prima»

Rimini
  • 01 luglio 2024

RIMINI. Anche in Romagna il previsto calo degli accessi in Pronto soccorso grazie ai Cau di fatto tarda a verificarsi. «Praticamente nessuna variazione, se non in aumento». A sostenerlo, numeri alla mano, il sindacato Snami, dopo un incontro nei giorni scorsi con l’Ausl dell’area vasta. Dai dati emerge che nel periodo gennaio-aprile 2024 gli accessi al Pronto soccorso generale sono aumentati del 5,6% e quelli al Pronto soccorso specialistico dell’8,4%. Sono invece in calo del 71% gli accessi ai punti di primo intervento. Numeri che fanno sì che, nel complesso, gli accessi alle strutture di emergenza-urgenza della Romagna si siano ridotti del 5,4% nel primo quadrimestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2023. Fatto così, però, il conteggio non convince lo Snami. «Nella statistica sono stati inseriti i punti di primo intervento, che però sono stati chiusi e sostituiti proprio dai Cau- contesta Pietro Pesaresi, vicepresidente dello Snami Emilia-Romagna, parlando alla ‘Dire’- non ha senso metterli nello stesso calderone dei Pronto soccorso». Tornando alle tabelle elaborate dall’Ausl Romagna, si nota poi che nello stesso periodo preso in esame calano del 26,7% i codici bianchi e del 7,2% quelli verdi, mentre aumentano del 7,3% i codici azzurri, del 3,7% gli arancioni e del 2,7% i codici rossi. «Ci dispiace per i Pronto soccorso, ma qui la progettualità è stata sbagliata- commenta ancora Pesaresi- i calcoli sono errati, i Pronto soccorso sono più oberati di prima». Secondo lo Snami, la soluzione è «rivedere tutta l’organizzazione da zero, centrando tutto sui medici di medicina generale, che sono gli unici che possono ridurre gli accessi ai Pronto soccorso. Non mettiamo in dubbio che possa essere utile avere degli ambulatori in più, ma così esplode la spesa sanitaria».

Dall’attivazione dei Cau, a partire dal 18 dicembre 2023, fino allo scorso 16 giugno, nei 14 Centri di emergenza-urgenza attivi in Romagna si sono contati oltre 53.000 accessi: in media 35 al giorno, con picchi di 75 persone a Ravenna e minimi di cinque pazienti a Santa Sofia. L’attesa media è di 39 minuti. Il 77% viene assistito e poi rimandato a casa, mentre il 7,5% viene inviato al Pronto soccorso. Il 4,5% abbandona il Cau prima di essere visitato. Nel 96% si tratta di auto-invii, ossia di persone che si sono recate al Cau di propria iniziativa. Nel 64% dei casi si parla di primo accesso, ossia i pazienti non sono andati prima in altre strutture, mentre il 21% va al Cau dopo essere stato in precedenza dal medico di base. Il 27% dei pazienti si presenta nella struttura per motivi ortopedici, il 14,7% per problemi di salute generali o di lieve entità, il 12% per questioni dermatologiche, il 7% per problemi respiratori e il 6,5% per motivi gastrointestinali. Infine, sugli oltre 53.000 accessi, poco più di mille persone hanno compilato il questionario sul gradimento del servizio: l’82% ha dato un giudizio positivo o molto positivo del Cau.

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