Sanità in Emilia-Romagna, la Corte dei Conti: «Urgente riprogrammare i costi per garantire la sostenibilità»

Rimini
  • 16 gennaio 2024

BOLOGNA. La Giunta Bonaccini in Emilia-Romagna «non è più in grado di assicurare la qualità di un sistema sanitario che era rinomato in tutta Europa. È ora di cambiare rotta». La stroncatura arriva dalla consigliera regionale di Forza Italia, Valentina Castaldini, che oggi ha portato in aula alcuni rilievi della Corte dei Conti sul ritardo nell’approvazione dei bilanci da parte delle aziende sanitarie regionali. La magistratura contabile, spiega Castaldini, «ogni anno esamina a campione alcuni bilanci pubblici e quest’anno sotto la lente sono finite l’Ausl di Bologna e il Policlinico di Modena. Il giudizio, purtroppo, è tutt’altro che positivo. Il punto di partenza è che i bilanci preventivi, che dovrebbero essere approvati entro il 31 dicembre dell’anno precedente, sono costantemente in ritardo di diversi mesi. Addirittura alcuni anni sono stati approvati in ritardo di 12 mesi». Nei documenti della Corte dei Conti, cita Castaldini, si parla di «mancato rispetto dei termini di adozione e approvazione del bilancio preventivo» per gli anni 2020 e 2021, evidenziando «importanti conseguenze sulla programmazione del servizio sanitario, sia a livello regionale che aziendale, oltre che sui relativi controlli».

La Corte dei Conti esorta poi la Regione a «monitorare costantemente la tenuta dell’equilibrio economico-finanziario per gli esercizi futuri, richiamando la necessità di un’urgente riprogrammazione del livello strutturale dei costi del Servizio sanitario regionale, al fine di garantirne la sostenibilità nel tempo nel rispetto di un’appropriata ed efficiente erogazione dei Lea». Secondo Castaldini, questo «si traduce in un’impossibile programmazione dei servizi da erogare ai cittadini. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Chi oggi deve prenotare una tac, una visita o un esame si sente dire che non c’è posto e che l’unica strada è rivolgersi alla sanità privata, le liste d’attesa sono chiuse, i servizi sono inaccessibili. Non va meglio per quel che riguarda il personale, senza una programmazione adeguata e che guardi il futuro non è possibile tamponare le situazioni di emergenza che sono sempre più la normalità nella sanità regionale». Castaldini si augura quindi che il «duro giudizio della Corte dei Conti sia il punto di svolta, che in questa Regione si possa ricominciare a parlare di sanità pubblica non solo come slogan ma come risposta ai reali bisogni dei cittadini». Del resto, sostiene l’azzurra, «le vicende di questi mesi tra Cau, chiusura di ospedali e pronti soccorso, liste d’attesa chiuse e altri disagi, stanno tristemente dimostrando che la Giunta Bonaccini non è più in grado di assicurare la qualità di un sistema sanitario che era rinomato in tutta Europa. È ora di cambiare rotta».

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