Rimini. Villette ridotte in cenere nel maxi rogo, pensionato assolto
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Era stato un incendio devastante, quello del 13 maggio 2022, quando 15 villette in legno costruite negli anni ‘80 nella piccola frazione di Torricella, a Casteldelci, avevano preso fuoco una dopo l’altra, a causa di un errore commesso da un artigiano mentre eseguiva dei lavori sul tetto. A quasi tre anni di distanza, il Tribunale di Rimini ha messo il punto alla vicenda, assolvendo con formula piena il committente di quei lavori, un pensionato residente a Rimini, assistito dagli avvocati Gilberto Gianni e Massimiliano Cornacchia. Finito a processo con l’accusa di incendio colposo in concorso con l’artigiano, un professionista di San Sepolcro che aveva affidato la sua difesa all’avvocato Dino Rosa del foro di Arezzo, l’anziano è stato giudicato non colpevole perché, spiegano i legali «essendosi affidato a un esperto, non poteva essere chiamato a seguire minuto per minuto l’esecuzione dei lavori o impedire che si verificasse l’incendio».
L’origine delle fiamme
Il committente, infatti, che non risiedeva nelle villette, tutte finalizzate alla villeggiatura, aveva ingaggiato l’artigiano toscano per verificare se si fosse aperta una falla sul tetto da cui filtrava l’acqua all’interno della casa. Il professionista, però, in base a quanto emerso nel corso delle indagini, si era adoperato anche per chiudere il buco che aveva individuato nel corso dell’ispezione, applicando una lastra di catrame. Il rogo si sarebbe innescato infatti nella fase di fissaggio, per via della fiamma necessaria a saldare la placca di copertura sul tetto. Poche scintille erano state sufficienti a far sì che le fiamme intaccassero l’intero caseggiato: il rogo, poi, era stato reso ancora maggiore per via dell’esplosione delle bombole di gpl all’interno dei garage.
Danni ingenti
Più di 24 ore erano state necessarie per domare le fiamme, spente grazie all’intervento di numerose squadre dei vigili del fuoco arrivate sia dalla provincia di Rimini che da Arezzo. Ingentissimi, ovviamente, i danni provocati dall’incidente, fortunatamente risarciti grazie all’assicurazione dell’artigiano a tutti i proprietari delle villette in legno, compreso il committente dei lavori, co-imputato nello stesso processo.
Il patteggiamento
A differenza del pensionato riminese assistito da Cornacchia e Gianni, il professionista toscano aveva patteggiato la pena, concludendo in tempi più celeri il suo iter giudiziario, risarcendo stragiudizialmente tutti i danneggiati.
Se la vicenda processuale si è dunque conclusa con i soldi arrivati sul conto dei proprietari e l’assoluzione dello sfortunato committente che voleva solo arginare un’infiltrazione d’acqua dal tetto, le casette in legno si stagliano ancora come scuri monconi avvizziti nella piccola Torricella.
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