Rimini. Viaggiare sicuri, attenzione ai virus. «Malattie gravi se non ci si vaccina»
Natale e Capodanno si avvicinano, e per molti riminesi è tempo di viaggi. Al caldo, sdraiati al sole in spiagge esotiche, o per deserti e foreste alla scoperta di territori da favola. Chi può ancora permetterselo, vista la forte crisi economica in atto in Italia, con forti ricadute anche sulla Riviera. E quando si parla di vacanze invernali, le prenotazioni si suddividono tra montagna, per gli appassionati della neve e dello sci, mare, per gli amanti della tintarella fuori stagione, e luoghi affascinanti e misteriosi per i più avventurosi. Ed è qui che arrivano i pericoli. Sotto forma di malattie e virus. «Tutti i viaggi - avverte Elizabeth Bakken, direttore dell’Unità operativa di igiene e sanità pubblica Rimini - richiedono un’adeguata preparazione perché possono esporre a rischi, compresi quelli sanitari, che dipendono non solo dalla presenza o meno di alcune malattie nel Paese scelto, ma anche dal tipo di viaggio e dall’itinerario previsto». E’ per questo che l’Ausl consiglia a tutti di «consultare il portale della Farnesina, ViaggiareSicuri, oppure di telefonate al numero Cuptel 800002255 del Servizio di Igiene Pubblica Rimini, dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle ore 19 e il sabato e prefestivi dalle 7.30 alle 13.30, per prenotare una consulenza per i viaggi internazionali e ricevere indicazioni sulla profilassi delle malattie trasmesse da vettori come malaria, dengue, zika, o da alimenti». Insomma, una propedeutica all’individuazione del vaccino più indicato per il genere di viaggio che si vuole fare e il tipo di Paese che si desidera visitare. Spiega Bakken: «Alcune delle malattie più diffuse nei Paesi mèta di viaggi sono prevenibili con le vaccinazioni: tifo, epatite A, colera, febbre gialla, rabbia. E sono malattie che possono condurre a quadri di particolare gravità se si manifestano in luoghi nei quali è difficile ricevere tempestivamente un adeguato trattamento o se colpiscono soggetti più deboli, come i bambini».
Ma attenzione, perché se è vero che le vaccinazioni offrono una protezione elevata, è altrettanto vero che questa schermatura non è massimale in tutti i vaccinati. «Ecco perché non si deve mai abbassare la guardia rispetto alle misure comportamentali da adottare - sottolinea la dirigente Ausl -, come i cibi cotti o sbucciati, l’uso di repellenti per evitare la puntura di insetti potenziali vettori di virus, e gli animali liberi e non sorvegliati che è meglio non avvicinare». Il pericolo di ammalarsi, infatti, è dietro l’angolo. Così come il rischio di contrarre qualche virus e riportarselo a casa. E’ accaduto lo scorso anno, e può succedere ancora. Conclude Bakken: «Nella maggior parte dei casi si è trattato di forme lievi, gastroenteriti, che si sono risolte senza necessità di approfondimenti diagnostici o di ricoveri. Nel biennio 2023-24, ad esempio, sono stati segnalati 7 casi di arbovirosi: 4 da virus Dengue e 3 da virus Zika. Ci tengo, comunque, a precisare che anche i viaggi in Paesi europei non sono privi di rischi, soprattutto in viaggiatori che non si sono sottoposti alle vaccinazioni raccomandate anche nel nostro Paese: quest’anno, infatti, sono stati segnalati due casi di morbillo contratto all’estero».