Rimini. Variante Ss16 al Villaggio primo maggio. “Almeno 150 persone perderanno la casa”

Rimini

«Ci sono almeno 150 persone che perderanno la casa. Ma per chi resterà sarà anche peggio: si troverà di fianco una colata di cemento, soffocherà nello smog». A parlare è Carlo Baldantoni. Guarda il cavalcavia sul quale corre l’A14. Al di là del ponte ci sono case e palazzi e più in giù l’incrocio con la statale 16, quello che porta al cuore di Rimini. Si è trasferito in via Montescudo nel gennaio del 1965, quando l’autostrada non esisteva nemmeno e il traffico non era neanche lontanamente paragonabile a quello che oggi scorre lungo la strada che collega il Villaggio Primo maggio a Rimini. La variante alla statale 16, allora, poteva essere al massimo fantascienza. Oggi, invece, con le lettere di apposizione del vincolo di esproprio arrivate a centinaia residenti di Rimini Nord, dal confine con Bellaria Igea Marina fino alla Grotta rossa, è una realtà sempre più concreta.

«Se non fermiamo il progetto della variante - afferma convinto Baldantoni, membro attivo del comitato “No variante Ss16 Rimini” - faranno il primo stralcio e poi anche quello dopo, quello che parte da qui, a sud del casello autostradale, e a quel punto butteranno giù le case a ridosso dell’A14, esproprieranno terreni e devasteranno i campi».

Chi rischia

A oggi, in base alla metratura prevista per la realizzazione di due corsie per senso di marcia, spartitraffico e banchine laterale, per un totale di 31 metri di larghezza, solo al Villaggio Primo maggio, una decina di palazzine tra via Montescudo, via Garigliano, via Taro e via Trebbia è a rischio abbattimento. Ma tra chi abita in quelle case serpeggia un sentimento di sfiducia e avvilimento, più che un animo battagliero per salvare i loro ricordi e il frutto di decenni di duro lavoro. «E’ da 50 anni che devono fare ’sta strada - dice un residente -. Noi siamo qui, per adesso siamo tranquilli, poi vedremo». Baldantoni ha la sua visione della situazione: «Sanno che ci sono delle persone come noi che hanno fatto ricorso al Tar, che si battono affinché non si faccia la strada. Altri dicono che poi, quando sarà, prenderanno su e andranno via, dicono che non ci vogliono pensare più, che è tutto inutile. Paradossalmente sono più preoccupati quelli che abitano nelle case che resteranno, alcuni di loro si sono iscritti al comitato».

Le cartografie... vecchie

Se le lettere di “avviso di avvio del procedimento per l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio” sono già arrivate (nel 2022 e sono valide per 5 anni prorogabili) ai residenti delle frazioni a nord di Rimini, al Villaggio primo maggio la situazione è ancora bloccata in un immobilismo insidioso, sotto la minaccia di una scure pronta a calarsi su almeno 150 residenti, che vedranno le loro case rase al suolo, e soprattutto su ben 32 palazzine che nella cartografia presentata nel 2009 al ministero dell’Ambiente per l’approvazione del progetto non c’erano, nonostante esistessero già, anche allora.

«A corredo del progetto è stata presentata una cartografia non aggiornata - spiega l’attivista del comitato, cartina alla mano, indicando i fabbricati riportati sulle cartografie attuali e non su quelle impiegate dai tecnici - queste case qui, le palazzine “Porta sud” in via Foglia non ci sono nella cartina presentata al Ministero, eppure nel 2009 esistevano già».

Se la cartografia utilizzata fosse stata aggiornata, ne sono convinti i membri del comitato, il progetto così com’è non sarebbe mai stato approvato: «O avrebbero previsto una galleria, oppure maggiori meccanismi di compensazione del verde».

Salute a rischio

Ma sono anche le migliaia di tonnellate di asfalto e smog a preoccupare i cittadini. «Gli sforamenti delle sostanze tossiche nell’aria si impenneranno sempre di più», e, mette in guardia il comitato «insieme a quelli si innalzerà la percentuale di mortalità per malattie cardiovascolari, respiratorie e oncologiche». La speranza, dunque è nella richiesta della sospensiva al Tar per fermare il progetto. In attesa della sentenza del Tribunale amministrativo regionale, il comitato (www.novariantess16rimini.it) rammenta come sarà caratterizzata la nuova strada. «Sopraelevata, costruita su 3 milioni di metri cubi di terreno prelevati dalle cave della zona con migliaia di camion che li porteranno al cantiere, 11 svincoli mastodontici per un totale di un milione e 200mila chilometri quadrati di asfalto».

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