Rimini. Vanni (Confartigianato): “Il decreto indennizzi per i bagnini slitta, ma nessun rischio sostanziale”

«Il decreto per gli indennizzi ai balneari slitta ma il fronte contro l’Europa resta compatto». A dire l’ultima parola sarà la Corte di giustizia europea. Stando a quanto filtrato, tarderà il provvedimento targato Matteo Salvini, vicepremier e ministro per le Infrastrutture che doveva essere presentato oggi. «A Roma stanno lavorando al decreto – spiega il presidente nazionale di Confartigianato imprese demaniali, Mauro Vanni – e prima di approvarlo il dicastero competente si confronterà con Regioni, Comuni e associazioni di categoria dei bagnini, ma al momento una data non c’è. Detto questo, se l’appuntamento cerchiato sul calendario non cadrà, come era stato annunciato, domani (oggi, ndr) non si rischia nulla di sostanziale. Nella legge è previsto, infatti, che l’impianto legislativo vada avanti a prescindere dal decreto attuativo per il calcolo degli indennizzi». Confermata, invece, la rottura con l’Europa per tutelare le imprese esistenti. «Andremo allo scontro - tira dritto Vanni - e con ogni probabilità non solo Bruxelles proseguirà nella procedura d’infrazione aperta nei confronti dell’Italia ma ci deferirá alla Corte di giustizia europea che pronuncerà la parola definitiva sulla vicenda».
Uno sguardo ai fatti
Ricapitolando, la Commissione europea è ferma alle prerogative del decreto Fitto che limita gli indennizzi per i bagnini uscenti agli investimenti effettuati negli ultimi 5 anni mentre le richieste dei sindacati si basano sulla rivalutazione di tutti gli investimenti fatti da tale comparto, inclusi quelli effettuati e non ancora ammortizzati e sul riconoscimento, ai fini del calcolo degli indennizzi, del valore d’impresa, l’unico sistema capace di garantire alle imprese e alle famiglie tutto il lavoro che, per una vita, hanno dedicato all’attività di gestione dello stabilimento balneare. Per questo chi sulla spiaggia ha costruito un mestiere ha dato pieno mandato al ministro Salvini di confrontarsi con l’Unione europea ponendo, tuttavia, tra i capisaldi la rivalutazione dei beni materiali e immateriali delle imprese attraverso una perizia asseverata. Nell’ultimo incontro di inizio marzo con gli Stati generali del Turismo balneare, il ministro si era detto disponibile a fornire linee guida condivise per la stesura dei bandi per scongiurare eccessive variazioni. Il modello di riferimento conterà quindi punti comuni che poi le singole amministrazioni declineranno secondo le necessità locali.