Rimini, una grande partecipazione per celebrare il 25 aprile - Gallery

Rimini
  • 25 aprile 2025

“Io sono tranquilla. Tu devi dire a tutti i nostri cari parenti, nonna e gli altri, che mi perdonino il dolore che do loro. Non devi piangere né vergognarti per me. Quando sarai grande capirai meglio...” (Paola Garelli, 28 anni)

“Cara Mamma, oggi 17 alle ore 7 fucilati innocenti. La mia salma si trova di qua dalla scuola cantoniera dove sta Albegno, di qua dal ponte. Potete venire subito a prendermi. Mi sono tanto raccomandato, ma è stato impossibile intenerire questi cuori. Mammina, pregate per me, dite ai miei fratelli che siano buoni, che io sono innocente. Mentre scrivo ho il cuore secco, mamma e babbo cari venite subito a prendermi...” (Renato Magi, 18 anni)

“Mia adorata Pally, sono gli ultimi istanti della mia vita. Pally adorata ti dico a te saluta e bacia tutti quelli che mi ricorderanno. Credimi non ho mai fatto nessuna cosa che potesse offendere il nostro nome. Ho sentito il richiamo della Patria per la quale ho combattuto, ora sono qui... fra poco non sarò più, muoio sicura di aver fatto quanto mi era possibile affinché la libertà trionfasse...” (Irma Marchiani, 33 anni)

“Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d’Italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l’idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà.” (Giordano Cavestro, 18 anni).

Sono solo alcuni passaggi delle lettere scritte dai partigiani nei difficili momenti che precedono le loro esecuzioni. Testimonianze fiere e commoventi lette dagli studenti riminesi questa mattina, che hanno animato la cerimonia per l’80° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo. Studenti, appartenenti alle classi V di diverse scuole superiori del territorio, che hanno partecipato all’ultimo viaggio della Memoria, organizzato dall’Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini. Tra le letture anche le lettere lasciate dai tre martiri riminesi.

Un momento solenne iniziato con un corteo cittadino, partito dal monumento al Parco Cervi, che ha percorso i luoghi della memoria della Città di Rimini e si è concluso in Piazza Cavour.

La sentita cerimonia di commemorazione ai caduti, svoltasi questa mattina per la Festa della Liberazione - 80° Anniversario della Liberazione dell’Italia dal regime fascista e dall’occupazione nazista - è partita alle ore 10, dal monumento della resistenza nel Parco Cervi. Dove si sono ritrovate tante autorità, insieme al Prefetto di Rimini Giuseppina Cassone, il sindaco Jamil Sadegholvaad, l’assessora della Regione Emilia Romagna Roberta Frisoni, il presidente dell’ANPI Andrea Caputo che ha fatto l’orazione ufficiale. Con loro erano presenti in piazza, le delegazioni partigiane, combattentistiche e d’Arma, i rappresentanti degli Enti pubblici della Provincia di Rimini con i loro labari e i loro gonfaloni, gli studenti e tantissimi cittadini - per la consueta posa della corona e gli onori ai partigiani uccisi durante la Resistenza.

Un momento solenne, molto partecipato, in cui sono stati commemorati i partigiani, i militari vittime della guerra e i riminesi, caduti sotto i bombardamenti che dal 1° novembre 1943 colpirono la città, quasi ininterrottamente fino al settembre 1944.

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