Rimini. Turismo e anziani in aumento, giro d’affari da 1,5 miliardi di euro

Rimini

Per fortuna che il nonnino c’è, verrebbe da dire. Perché oltre ad aiutare nipoti e figli, l’anziano, oggi, contribuisce anche a sollevare il pil turistico. Che a Rimini, secondo un’analisi 2024 di Sociometrica, vale circa 1,5 miliardi di euro. Per un business, quello dei viaggi organizzati “senior”, appunto, che, solo per la “Montanari tour”, azienda riminese leader nel settore delle vacanze della terza età, nel 2024, in Riviera, ha pesato per oltre 150mila presenze. «Nell’estate dello scorso anno - sottolinea l’amministratore Nicola Montanari - sono arrivati in Romagna 497 nostri gruppi, che hanno prodotto qualcosa come 175 mila pernottamenti». E la tendenza 2025 è addirittura in crescita. «Certo - conferma il manager riminese -. Contiamo di registrare un aumento del +5% di presenze rispetto all’anno passato». E, sotto questo punto di vista, diventa eloquente il movimento delle prenotazioni per le festività pasquali. «Per la domenica di Pasqua - osserva l’imprenditore - abbiamo una ventina di bus granturismo in arrivo con 50 persone a bordo ciascuno. Che, rispetto al 2024, sono decisamente di più, anche se, va detto, che lo scorso anno Pasqua cadde il 31 marzo».

Il target

Quando si parla di viaggi “senior”, tra l’altro, s’intendono gruppi organizzati che prenotano e non disdicono, che restano in riviera per più di una settimana, che rappresentano un target turistico di un certo livello e che non si accontentano più della classica pensioncina. «Proprio così - puntualizza Montanari -. Solitamente, per quel che riguarda i nostri gruppi, abbiamo una clientela che arriva in Romagna per restarci 15 giorni, disposta a pagare una media di 70-80 euro al giorno, per hotel 3 stelle superior o 4 stelle, non alberghetti come accadeva una volta quindi, e che è abituata a partecipare ad eventi ed escursioni. Insomma, quella fetta di mercato medio spendente che crea pil».

E per fortuna che il nonnino c’è, lo diranno, probabilmente, tutte quelle strutture ricettive “convenzionate” con la Montanari tour. «Sentendo gli amici albergatori - spiega infatti l’amministratore della “Montanari tour” - questa Pasqua non sarà da tutto esaurito. Anzi, gli hotel stanno registrando un riempimento camere più vicino al 45% che al 50%. Per cui posso dire con certezza che i nostri gruppi organizzati, dal Trentino o dal Piemonte, solo per fare un esempio, contribuiscono, e molto, ad alzare la media delle prenotazioni che, altrimenti, con i soli clienti “individuali”, faticherebbe a crescere».

Un comparto, quello dei viaggi “senior”, che, va detto, sta reggendo l’urto della crisi economica nonostante la forte carenza di autisti. «E questa è la vera e forse unica nota dolente – conclude Montanari -. Nel periodo covid, infatti, è successo che i conducenti dei bus granturismo, per continuare a lavorare, si riciclassero tutti nel settore del trasporto merci su gomma, che in quel periodo non venne colpito dalle restrizioni e che, soprattutto, pagava stipendi molto più alti, anche del 50%. Ebbene, passata la pandemia pochi autisti sono tornati indietro, mentre la gran parte è rimasta alla guida dei tir. Provocando, così, una forte crisi di personale. Che, solo in parte, perché ancora oggi le società di bus granturismo fanno fatica a trovare autisti disponibili, è stata risolta. Ma dietro un sostanzioso aumento di stipendio. Che noi tour operator di viaggi “senior”, per far quadrare i conti, siamo stati costretti a dover riversare sul cliente finale».

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