Rimini, tumore al seno: un nuovo ecografo per l’ospedale Infermi grazie allo Ior

Rimini
  • 15 febbraio 2024

Tolleranza zero nei confronti del tumore al seno. La neoplasia che colpisce di più le donne di ogni fascia d’età, grazie ad una sempre maggiore sensibilità nella popolazione, a programmi di screening efficaci e a terapie sempre più mirate, ha raggiunto in Romagna percentuali di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi intorno al 90%: dato certamente ragguardevole, ma che impone uno sforzo aggiuntivo importante affinché anche per il restante 10% vi siano sempre nuove speranze. Continua quindi l’impegno dell’Istituto Oncologico Romagnolo al fianco delle strutture ospedaliere del territorio e dei suoi professionisti coinvolti in questa fondamentale battaglia di salute: nella giornata di martedì 13 febbraio è stato infatti inaugurato un nuovo ecografo di ultima generazione, un macchinario del valore di circa 30.000 euro, al Centro di Prevenzione Oncologica di Rimini, Cattolica e Novafeltria, presente all’interno dell’Ospedale “Infermi” e diretto dal dott. Giuseppe Melucci. La donazione, da parte di IOR, avviene a distanza di un solo mese da quella effettuata presso il presidio analogo di riferimento per il territorio di Lugo e Faenza: a stretto giro la medesima apparecchiatura verrà recapitata presso i CPO di Ravenna e Forlì.

Il Direttore del Centro di Prevenzione Oncologica di Rimini, Cattolica e Novafeltria, dottor Giuseppe Melucci, ha sottolineato come «siamo molto riconoscenti allo IOR per aver recepito da subito la nostra esigenza. L’ecografia è oramai una pratica insostituibile in senologia: ci permette di integrare l’esame diagnostico nelle donne dai 40 anni in su laddove la mammografia abbia rilevato la necessità di ulteriori approfondimenti. Inoltre l’ecografia è l’esame di prima istanza per le donne al di sotto dei 40 anni. Si tratta inoltre di una metodica che viene utilizzata, sempre più spesso, come guida nei prelievi bioptici di gran parte delle lesioni che riscontriamo, al fine di effettuare la diagnosi di benignità o malignità, con possibilità in quest’ ultimo caso, di identificare le specifiche caratteristiche del tumore, permettendo ai clinici di scegliere la strategia terapeutica più efficace per quella determinata persona e per quella determinata neoplasia. Riteniamo che questo nuovo macchinario rappresenterà quindi un bel valore aggiunto per il nostro lavoro quotidiano al servizio delle donne che afferiscono alla nostra struttura e siamo quindi ben lieti della donazione che lo IOR ci ha riconosciuto».

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