Rimini. Trova due carte ricaricabili per strada e per cercare il proprietario mette la foto sui social. La polizia: errore gravissimo
Trovare due carte ricaricabili lungo la strada, fotografarle e postarle su un gruppo Facebook, scrivendo di averle lasciate su un muretto, così che il legittimo proprietario possa recuperale.
E’ successo davvero, ieri mattina a Rimini in zona ospedale, tutto documentato dallo stesso autore, con tutta probabilità mosso dalle migliori intenzioni ma che, nella realtà, ha commesso «un gravissimo errore». E’ la stessa polizia di Stato riminese a mettere in guardia i cittadini da compiere gesti avventati come questo. «Il rischio è che qualunque malintenzionato usi quelle carte, recuperandole proprio grazie alle istruzioni fornite dalla persona che ha messo il post su Facebook, facendo transazioni entro l’importo per il quale non è necessario il Pin, acquisti online a gogo, diffusione di dati personali, e potrebbe anche usare la carta, che è provvista di codice Iban, per farsi arrivare pagamenti frutto di truffe. E a quel punto il legittimo proprietario della carta, se coinvolto in eventuali indagini, dovrebbe dimostrare di non essere stato lui a farsi dare i soldi truffando altra gente».
Il dovere di cittadino
I rischi di diffondere online i propri dati personali sono dunque molteplici, tra cui anche quello «di vedersi intestare bollette grazie al fatto di aver diffuso i documenti di identità», ma è anche sui comportamenti da evitare che la polizia sceglie di soffermarsi. «Non bisogna mai pubblicare foto di portafogli, carte di credito o debito, ma anche patenti e carte di identità Il dovere di cittadino, se si rinviene un oggetto perso o dimenticato, è quello di portarlo alle forze dell’ordine, all’ufficio oggetti smarriti del Comune, o anche all’ente che ha emesso la carta. In questo caso specifico si sarebbe potuti andare alle Poste».
Così facendo infatti è possibile avviare la procedura che consente la restituzione in modo sicuro. «Se il proprietario ha denunciato, polizia o carabinieri lo contattano e gli rendono l’oggetto con apposito verbale. In caso non ci sia la denuncia, si chiama l’ente che ha emesso il documento per ottenere dati e recapiti del proprietario che viene contattato dalle forze dell’ordine».
E attenzione anche a fornire documenti di identità online. «Non è possibile fare “denunce preventive” come tanti ci chiedono. Se si teme che fornendo ad altri dati personali ci si esponga a pericoli è bene non farlo. Una denuncia, in caso, è possibile solo se si verifica un reato, per sostituzione di persona».