Rimini. Triangolone, le archistar nel progetto. Il sindaco: «Così il mare d’inverno diventa realtà»

Rimini

Lo studio Cracknell Landscape Design entra nella progettazione per il “Triangolone”, l’area di Marina centro compresa tra piazzale Fellini, lungomare Tintori, largo Boscovich e viale Cristoforo Colombo: lo studio Ranaulo, cui il Comune ha affidato alcune settimane fa la predisposizione del masterplan, ha scelto di avvalersi formalmente della collaborazione di quella che è una delle più importanti realtà mondiali sul fronte del design paesaggistico. Cracknell, fondato nel 1987 a Londra, è oggi uno studio internazionale che conta oltre 300 architetti del paesaggio, creativi e ingegneri: una realtà che ha contribuito a rendere Dubai una capitale delle avanguardie architettoniche (suo, ad esempio, il celebre Museo del Futuro) facendo dell’integrazione fra verde ed elemento acquatico all’interno del contesto urbano la propria firma contraddistintiva. Ma i progetti di Cracknell sono diffusi in tutto il mondo, dall’Asia all’Europa: «Una collaborazione prestigiosissima - commenta il sindaco Jamil Sadegholvaad - che per noi rappresenta una garanzia di grande qualità all’interno di una visione internazionale. L’idea è trasformare il Triangolone in una delle cartoline più iconiche di Rimini, a completamento di un’opera come il Parco del mare».

Alla base, «un’esigenza oggettiva», come afferma il primo cittadino: «Tenere viva l’area per 12 mesi all’anno, sia in funzione turistica che per i residenti. Qui, adesso, le saracinesche vengono abbassate ad ottobre e si rialzano a Pasqua. Ma è uno spreco». Ecco quindi farsi largo - oltre alle richieste di Palazzo Garampi circa la presenza di aree benessere, sportive, pubblici esercizi e un parcheggio sotterraneo sotto una piazza verde - l’ipotesi sempre più concreta di vedere sorgere una schiera di piscine a ridosso della spiaggia: il portfolio di Cracknell, dagli Emirati arabi alla Grecia, ne mostra diversi esempi: «Potranno chiamarsi piscine, spa, giochi d’acqua, c’è chi li chiama “Beach club - spiega Sadegholvaad -. Vedremo come declinare l’emento idrico, in ogni caso abbiamo spesso parlato del sogno del “mare d’inverno”. Pensiamo all’Alto Adige, dove in pieno inverno è possibile nuotare in piscine riscaldate guardando le montagne. Perché non guardare anche il mare? Quello del mare d’inverno può essere non solo uno slogan, ma diventare realtà».

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