Rimini. Teatro Novelli abbandonato, l’opposizione: “Così muore un pezzo di storia della città”

Rimini

Abbandonato, fatiscente, dimenticato da tutti. Privo di futuro. Nonostante sia un teatro antico, insieme al Galli uno dei più antichi della Romagna. Parliamo del teatro Novelli, costruito, nel 1930, in stile art déco, dalle macerie della demolizione (1925) del “teatro di marina” (edificato nel 1895 su struttura lignea rimovibile), e ora luogo di ritrovo per balordi. «E l’allora giunta Ravaioli, eravamo nel 2010, pensò addirittura di demolirlo per farci un palazzo – aggiunge il capogruppo di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi -. Ci volle una raccolta firme che organizzai in un paio di giorni, furono necessari 3.500 autografi di cittadini riminesi per dire No a quella distruzione, per convincere quell’Amministrazione a bloccare definitivamente l’operazione». E adesso? «Adesso la struttura è nel più completo degrado. Un pezzo di storia della città finito in malora».

Eppure ci troviamo nel bel mezzo di Marina centro, a due passi dal Grand Hotel, da piazzale Fellini e dalla Rimini dai richiami liberty. Insomma nel cuore della capitale italiana del turismo. «Proprio così – stigmatizza Renzi -. Prima abbiamo fatto demolire il Kursaal, poi abbiamo alienato la palazzina Milano e i giardini del parco Fellini, adesso stiamo condannando ad una morte lenta il Novelli. Senza che nessuno dica o faccia nulla. E questo è gravissimo. E pensare che potrebbe fungere da secondo teatro cittadino, quel teatro di marina che i nostri padri, alla fine del XIX secolo, avevano voluto lì, in funzione vacanziera e per spettacoli leggeri». Rilancia il consigliere Fdi, Carlo Rufo Spina: «Nonostante quel brutto incapsulamento in cemento armato, risalente ad una ristrutturazione targata anni 70, il Novelli, per almeno un decennio, è stato un punto di riferimento per la cultura cittadina. E vederlo così, trasformato ad “albergo” per balordi e clochard, mette tristezza. Proprio non capisco perché questa amministrazione, così come la precedente, lo abbia dimenticato, condannandolo di fatto al degrado. Col risultato che le pareti esterne continuano a cadere a pezzi, il cemento continua a sgretolarsi, e al posto di vip e icone mondiali vediamo arrivare sbandati e senza fissa dimora».

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