Rimini, Tamburini apre la terza gioielleria in centro: “Il mondo del lusso non conosce crisi”

Rimini

L’emozione la si intuisce già dal solo sguardo. A descrivere timori ed entusiasmi di questa nuova sfida - la terza in via Mentana - ci pensano invece le parole. Quelle di Omar Tamburini: figlio d’arte, opera nel settore da oltre quarant’anni e si definisce un «gioielliere al passo con i tempi». L’anno prossimo, la sua attività taglierà il traguardo del mezzo secolo di vita, entrando nelle botteghe storiche di Rimini. Ad oggi, però, non è ancora il momento di pensarci. Le energie di Tamburini sono infatti canalizzate verso un unico obiettivo: l’apertura di un ulteriore punto vendita, a pochi metri di distanza dal luogo in cui sorgono i due attuali (civico 17/A e 26).

«Faremo un salto di qualità, proponendo articoli di un certo livello - spiega il titolare -. Questo negozio è una sfida e un rischio. Del centro storico non ho timore: non siamo i soli ad investirci». Trapela, dalle sue parole, un sentito ringraziamento al padre Sergio, scomparso nel dicembre scorso. È il suo nome, specifica un commosso Tamburini, quello che si legge nell’insegna della gioielleria: «Ha seguito passo passo l’apertura del nuovo punto vendita. Mi rammarica che non sarà presente quando lo inaugureremo, in primavera».

Tamburini, la domanda è doverosa: come mai la scelta di investire - di nuovo - in un settore come l’extra lusso?

«Perché credo fortemente nel mio mestiere, che mi permette di vendere non soltanto articoli preziosi, ma che regalano anche emozioni. È vero, la situazione del ceto medio si va sempre più complicando. Ciò nonostante, i clienti che hanno ancora il piacere di acquistare qualcosa di speciale - qualcosa che spesso non trovano nei negozi della concorrenza - si affidano a noi. Ritengo inoltre che, al netto del periodo di difficoltà che viviamo, il mondo del lusso possa ancora darmi tante soddisfazioni».

Il centro storico, che sembrerebbe far paura a molti, non la spaventa?

«Assolutamente no. Basti pensare che moltissime catene che prima affollavano i centri commerciali, ad oggi, scelgono di investire proprio nei centri storici. Vuol dire che il gioco vale la candela. E poi saremo vicinissimi all’attuale sede, così da non disorientare i clienti».

Parliamo del nuovo negozio: cosa l’ha spinta ad aprirlo? A quando l’inaugurazione?

«Il coraggio. La voglia di superarci e di intraprendere nuove sfide. Di offrire maggior visibilità ai brand che vendiamo, ma anche un’esposizione più ampia per i clienti. Arredamento nuovo, materiali preziosi, spazi che saranno allestiti con gusto e ricercatezza. Vogliamo fare un salto di qualità, ed anche di prestigio. Pensiamo di inaugurarlo ad inizio primavera».

E i restanti punti vendita?

«Chiuderemo quello al civico 26, che abbiamo aperto nel 2017 con l’obiettivo di assicurarci una clientela più giovanile. Articoli di minor costo, ma ugualmente preziosi. Li trasferiremo presso la sede attuale - il civico 17/A -, mentre per gioielli ed orologi di un certo livello ci sposteremo al civico 11».

Investire mentre in tanti chiudono bottega: è il settore in cui opera a permetterglielo?

«Anche, ma non solo. Il mondo del lusso, di certo, ci consente di ricavare una fetta di clientela selezionata. In più, crediamo fortemente che dove si incontrano qualità e professionalità ci sia anche un ritorno. A fronte di un investimento che, non lo nego, è ingente. Parliamo di arredamento, sistemi di sicurezza, materiali, luci. Costi piuttosto elevati».

Che cosa distinguerà la sua gioielleria dalle altre?

«I prodotti di qualità. Il laboratorio in cui portiamo avanti il nostro lavoro creativo, realizzando gioielli personalizzati. In più, la professionalità di persone come Natascia, Elia e Rosanna - i collaboratori - che quei prodotti sanno raccontarli. C’è attenzione e meticolosità nella descrizione degli articoli. E non parliamo solo di marchi extra lusso. C’è anche possibilità di spesa per chi desidera gioielli o orologi ad un prezzo più contenuto. Dipende tutto dalle esigenze del cliente».

Che cosa si aspetta da questa ennesima sfida?

«Nuovi clienti, innanzitutto. Quelli che “accalappieremo” offrendo prodotti di alto livello, che spesso in negozi affini si perdono tra articoli di bigiotteria. Ed anche di continuare a distinguerci per l’impegno e la professionalità che mettiamo nel nostro lavoro».

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