Rimini. Taglio dei carboidrati e dieta chetogenica, il medico: “Fate attenzione, rischio danni”

Rimini

«Diete a basso contenuto di carboidrati, attenti all’effetto yo-yo e ai rischi a lungo termine». La lotta contro la bilancia riguarda una fetta importante dei riminesi, ma quali sono i rischi di diete troppo drastiche o messe in campo senza il supporto di medici? A fare il punto è la dottoressa Giorgia Marconi, direttore Struttura semplice nutrizione clinica e dietetica Rimini.

Di recente un noto chef veneto è uscito allo scoperto dicendo di aver perso 85 chili in 8 mesi, tagliando carboidrati e zuccheri, oltre che limitandosi a due pasti, l’uno alle 12 e l’altro alle 17. È un regime alimentare consigliabile? Perché?

«La dieta chetogenica è un regime alimentare che riduce drasticamente i carboidrati aumentando le proteine e soprattutto i grassi. La chetosi così indotta può essere dannosa per l’organismo che provvede allo smaltimento dei corpi chetonici attraverso i reni. Il principale scopo di questo sbilanciamento dei macronutrienti nella dieta è costringere l’organismo a utilizzare i grassi, piuttosto che i carboidrati, come fonte di energia. Proprio perché si tratta di un regime alimentare sbilanciato è fondamentale che il paziente sia seguito da un medico dietologo in tutte le fasi del percorso».

Quali i maggiori rischi?

«Oggi il successo della dieta chetogenica, che da anni è utilizzata a scopo terapeutico in vari ambiti, è legato soprattutto alla sua efficacia nella riduzione del peso corporeo. È importante però sottolineare che non si tratta di un regime semplice da seguire e che per il raggiungimento dell’obiettivo è fondamentale la tenuta del paziente di un regime low carb nel lungo termine, anche dopo l’avvenuto calo ponderale. Basta infatti aumentare anche di poco la quantità di carboidrati introdotti per indurre l’organismo a bloccare la chetosi e utilizzare nuovamente gli zuccheri come fonte energetica. Chi ha seguito questa dieta, che in genere viene proposta per periodi brevi, dichiara di avere una grande energia una volta raggiunto lo stato di chetosi, ma i giorni che precedono questo evento sono caratterizzati a volte da nausea, stitichezza, stanchezza e difficoltà respiratorie».

Il resto dell’articolo oggi in edicola sul Corriere Romagna

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