Rimini. Stadio dei Pirati, vince il Comune: «Debiti per quasi 150mila euro»

Rimini

La gestione dello Stadio dei Pirati di via Monaco da parte dell’A.s.d. Rimini Baseball è giunta al capolinea: lo ha stabilito il Tribunale amministrativo regionale con una recente sentenza che boccia, perché «improcedibile», il ricorso presentato dal presidente dell’associazione Ciro Esposito per l’annullamento del provvedimento di risoluzione anticipata della convenzione firmata con il Comune nel 2010. Una convenzione rimasta attiva in virtù di un precedente pronunciamento della giustizia amministrativa, che aveva concesso la proroga straordinaria riservata alle attività sportive colpite dalle misure di contenimento anti-covid: ma ormai il periodo massimo è scaduto con la fine del 2024, e la gestione torna in capo al Comune che, forte di quanto osservato dai giudici del Tar, annuncia già ulteriori azioni legali nei confronti dell’A.s.d. Rimini Baseball: in ballo, si legge infatti nella sentenza, c’è anche un debito «di quasi 150mila euro» per l’associazione, frutto del mancato adempimento «dell’obbligo (convenzionalmente pattuito) di compartecipazione alle spese per le utenze elettriche, idriche e di riscaldamento del complesso demaniale». Soldi di cui ora Palazzo Garampi intende rientrare in possesso, promettendo «azioni legali per recuperare le somme». Anche perché, in caso contrario, la questione finirebbe davanti alla Corte dei Conti.

I prossimi passi

E non solo, perché le porte del Comune sembrano chiudersi definitivamente alla possibilità di intavolare un qualsiasi dialogo con Esposito in merito alla futura gestione dell’impianto: «Dopo la sentenza - fanno sapere dal municipio - invieremo una formale comunicazione di scadenza della convenzione. L’obiettivo è sgomberare i locali perché rientrino nella nostra disponibilità, così da far tornare lo stadio un luogo di attività sportiva». Già, perché, a detta del Comune, negli ultimi anni gli spazi dell’impianto sarebbero stati usati, più che per partite e allenamenti, per ospitare «una pizzeria, con un danno per le squadre di baseball riminesi». Per l’A.s.d. Rimini Baseball ci sarebbe ancora la strada dell’impugnazione di fronte al Consiglio di Stato, con l’inevitabile prolungamento di un braccio di ferro che, con esiti alterni, si è trascinato già per diversi anni. Ma il Comune è convinto che per Esposito sarebbe un vicolo cieco: «Il Tar sembra mettere la parola fine a questa vicenda - spiegano ancora da Palazzo Garampi -. Ora il primo passo sarà rientrare nell’immobile e procedere con i primi lavori di sistemazione, che rientrano nell’ambito della manutenzione ordinaria». Ad un bando (o ad una nuova convenzione) per individuare il gestore futuro, si fa intendere fra le righe, ci si penserà solo dopo questo passaggio.

Istanze respinte

Di certo c’è che per A.s.d. Rimini Baseball la beffa si aggiunge al danno, con la condanna al pagamento di 2.000 euro per spese di giudizio al Comune.

E a cadere nel vuoto non è solamente il ricorso contro l’annullamento della convenzione scaduta definitivamente il 31 dicembre, ma anche quello mosso nei confronti della Regione: «l’istanza» impugnata «avrebbe dovuto essere presentata al Comune di Rimini quale concessionario dell’impianto».

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