Rimini si interroga sull’eredità di Dasi, l’uomo che portava i big del mondo in riviera GALLERY
RIMINI. Michail Gorbaciov, George Bush, Lady Diana Spencer, Sharon Stone, Rita Levi-Montalcini, Henry Kissinger. Sono solo alcuni dei famosi personaggi, dalla politica allo spettacolo, passati da Rimini per partecipare alle Giornate di studio del Centro Pio Manzù che nel mese di ottobre, ogni anno, portavano Rimini alla ribalta mondiale. A quell’esperienza straordinaria durata dal 1969 al 2016 si farà riferimento domani al Cinema Fulgor di Rimini con un appuntamento pubblico in programma dalle 9.30 alle 12.30.
La scomparsa 10 anni fa
Ricorrono i dieci anni dalla scomparsa di Gerardo Filiberto Dasi (Ferrara, 18 giugno 1924 – Rimini, 12 ottobre 2014), il creatore e factotum di quell’appuntamento, che prima ancora con la Biennale di San Marino aveva portato alla ribalta internazionale il territorio fra Rimini e il Titano. Il filo che tiene unite le personalità e le competenze così diverse che prenderanno la parola è “Il Respiro dell’Umanità”. «Un chiaro omaggio alla capacità di Dasi», spiegano gli organizzatori, «di toccare nel corso dei decenni i temi più delicati e strategici della vita dell’uomo sul Pianeta dal design all’urbanistica, dal rapporto tra uomo e natura alle relazioni tra i popoli e tra gli Stati, dalla salute all’energia – è in molti casi di anticiparli con lucidità tale da essere riconosciuto come il fautore di una vera e propria “cultura della previsione”».
Gli interventi
Il vice presidente del Consiglio Antonio Tajani farà arrivare un videomessaggio. Sul palco sono previsti anche i saluti del Segretario di Stato agli Affari Esteri di San Marino, Luca Beccari, di quello all’Istruzione Teodoro Lonfernini, dell’assessore alla Cultura di Rimini Michele Lari, del presidente della Fondazione Pio Manzù Giacomo Manzù. Le prolusioni sono invece affidate al giornalista Giosuè Boetto-Cohen, al presidente del Museo dell’Auto di Torino Benedetto Camerana, al presidente Federculture e direttore ADI Museum-Compasso d’Oro Andrea Cancellato, al direttore dell’Accademia Belle Arti di Urbino Luca Cesari, al filosofo e storico Aldo Colonetti, all’head of design Ferrari Flavio Manzoni, al presidente Simest Pasquale Salzano e al consigliere di amministrazione della “Fondazione Eni Enrico Mattei” Giulio Sapelli. La conduzione dell’evento è di Luigi Angelini, consigliere delegato alle relazioni istituzionali della Fondazione Pio Manzù.
«è giusto interrogarsi sull’eredità culturale che quell’epoca ha lasciato e sull’evoluzione dei temi globali che sono stati affrontati in quasi messo secolo», commenta Giacomo Manzù, figlio del design Pio Manzù, scomparso precocemente a 30 anni, e amico di Dasi. «Temi che oggi, come e più di ieri, sono strategici e urgenti».
Un appuntamento quello di domani che potrebbe essere il preludio a qualcosa di più strutturato per non disperdere l’eredità culturale di Dasi. Se son rose fioriranno...