Rimini. Si fingono tecniche della caldaia: truffatrici messe in fuga da astuta 77enne

«Devo riparare la caldaia». False operaie in azione, 77enne sventa la truffa. Era da un po’ che due donne si aggiravano nei pressi della sua abitazione, che si trova a Rimini in via Secchiano: così i loro modi furtivi hanno insospettito la proprietaria, una donna di 77 anni che per caso le aveva intraviste dalla finestra di casa. Così il raggiro con cui le due intendevano gabbarla non è andato a segno, grazie alla prontezza di spirito e alla lucidità della donna.
A ricostruire l’episodio è un conoscente della signora, un 80enne riminese. «Era una giornata come un’altra - racconta – finché due sconosciute hanno suonato alla porta di questa signora che abita al piano terra». Indossavano tute da operaie e si sono presentate, come rappresentanti di una fantomatica ditta, incaricata di revisionare l’impianto di riscaldamento. Era la tarda mattina del 26 febbraio, attorno alle 11 quando, con la scusa di effettuare controlli e una eventuale manutenzione, le malviventi hanno tentato di intrufolarsi in casa sua, con l’obiettivo di derubarla.
Il copione sarebbe stato il solito, quello che balza spesso agli onori della cronaca: l’una avrebbe distratto la nonnina, mentre la complice sarebbe sgattaiolata in camera da letto per arraffare eventuali contanti o gioielli, prima di andarsene con la scusa di un altro impegno, piuttosto urgente.
Fortuna ha voluto che l’amico avesse raccontato nei giorni precedenti al circolo della parrocchia, frequentato da entrambi, in zona Fiera, le truffe eseguite proprio da queste balorde. «Hanno effettuato incursioni in varie zone della città - conferma l’uomo -, cambiando ogni volta identità e, quindi, abito a seconda del ruolo interpretato. Come, ad esempio, quello di impiegate dell’ufficio delle entrate oppure di addette al censimento». Segni particolari? Quasi nessuno. Le due parlano un fluente italiano, privo di inflessioni dialettali, e hanno all’incirca la stessa età: una quarantina di anni.