Rimini. Rbr e Conad scendono in campo per i valori dello sport

Quanti sacrifici ho fatto per arrivare a questi livelli? I sacrifici per me sono altri, quelli di chi si sveglia la mattina per fare lavori umili: certo, ne facciamo anche noi, ma siamo fortunati a poter coltivare la nostra passione. Ai bambini auguro di diventare ancora più forti di me, ma prima di tutto di divertirsi, stare insieme agli altri ragazzi: è fondamentale nello sport ma un anche nella vita e lo sport aiuta proprio in questo. A socializzare, stare in un gruppo, a me mi ha allontanato dalla strada e sono molto contento». In questa frase di Pierpaolo Marini, il giocatore simbolo di Rbr e miglio marcatore, c’è tutta l’essenza di “Play Ethical, la cultura dello sport spiegata ai giovani” sviluppato da Rinascita Basket Rimini con il sostegno di CIA Conad e pronto a essere lanciato nella prossima stagione.
Un’idea che viene da lontano
«L’idea la coltiviamo da tempo e prenderà forma dopo l’estate attraverso i nostri canali: il Flaminio e la rete delle nostre società, che hanno ragazzi dai 5 ai 19 anni, ci seguono e sono sempre al nostro fianco. Vogliamo aiutarle a imparare anche dai giocatori professionisti» spiega il responsabile marketing e comunicazione Rbr Simone Campanati, entrando subito nel merito: «Utilizzeremo ogni due mesi un concetto, una parola e lavoreremo sulla sua diffusione in diverse forme: organizzando incontri con i giocatori, nelle scuole, con professionisti e psicologi, ma anche producendo merchandising a tema, contenuti come magliette o gadget alla partite. Partiremo a ottobre e le parole individuate sono sacrificio, rispetto, speranza, consapevolezza, integrazione... è un progetto aperto, che sarà affiancato da una preparazione mirata agli istruttori, e chiunque voglia contribuire con idee, proposte o la propria opera è ben accetto. C’è anche l’idea di fare un momento conclusivo aperto a tutti, bambini ma anche adulti e famiglie, e alla fine il lavoro si tradurrà in un Codice Etico, una sorta di vademecum».
Il sindaco cestista
Dopo un simpatico siparietto proprio con Marini («Non lo avevo visto, è il mio idolo»), il sindaco Jamil Sadegholvaad attualizza ancor più la portata del progetto. «Sono un 1972 e sono cresciuto nella squadra di Ferroni, Ruggeri, Semprini, Myers... in quell’ambiente. Eravamo abituati a ritrovarci alle 17 al campetto, di solito a San Nicolò o alla Decio Raggi, poi nel tempo questa abitudine è purtroppo diminuita e quando abbiamo inaugurato il campo da basket a Piazzale Kennedy ci passavo spesso e vedere i ragazzi giocarci a mezzanotte è stato bellissimo. Rimini ha una cultura cestistica importante e in un’epoca improntata anche nella politica internazionale ai rapporti muscolari e bullistici progetti come questi sono ancor più importanti. Leggendo le cronache di questi giorni, mi viene da pensare che ne servono anche per educare i genitori oltre che i ragazzi e ringrazio quindi Rbr e Conad».
Sostegno al territorio
«Siamo noi a ringraziare Jamil e il Comune, che guarda con interesse questa iniziativa a testimonianza dell’attenzione verso tutto ciò che ruota intorno allo sport e alle attività sportive sul territorio. Nella fattispecie a un progetto di diffusione di cultura sportiva ai giovani per cui ringrazio inoltre Cia Conad e Luca Panzavolta» aggiunge il vicepresidente vicario di Rbr Moreno Maresi, passando quindi la palla allo stesso Panzavolta: «Siamo un sistema cooperativo da sempre legato al territorio e alle comunità che cerchiamo di sostenere in ogni forma. Questa proposta ci ha entusiasmato e si inserisce nei valori che cerchiamo di portare avanti, da qualche anno anche con una Fondazione nazionale per favorire valori di inclusione, solidarietà e speranza che sono in piena sintonia».