Rimini. Presentata in Senato la Camminata degli uomini contro la violenza sulle donne

Rimini
  • 17 ottobre 2024

Gli uomini “parte centrale” della violenza di genere. È il tema su cui invita alla riflessione e all’azione il parlamentare del Movimento 5 Stelle, Marco Croatti, portando questa mattina al Senato l’esperienza delle associazioni di Rimini che si occupano della problematica, e in particolare la Camminata degli uomini contro la violenza, un unicum a livello italiano, che si tiene nell’ambito delle iniziative per l’8 marzo. È “molto difficile- sottolinea il pentastellato- cambiare paradigmi ingessati da anni e questo impegno sul territorio va valorizzato”. La Camminata degli uomini, entra nel merito Donato Piegari dell’associazione Direuomo che si occupa di uomini maltrattanti, è “un gesto politico e simbolico. Ci sono tante camminate femminili, ma non maschili” e “se non si agisce a livello culturale il problema della violenza di genere non finirà mai”. Educazione nelle scuole, dunque, e anche per gli adulti, per i quali c’è “tanto da fare”, per sconfiggere maschilismo e post patriarcato che fa dire “architetta è orribile”.

La violenza, conclude, “non è una patologia, è una scelta. Sono state fatte tante leggi e la politica può fare ancora di più, pensando agli uomini maltrattanti, agendo sulla prevenzione culturale tra gli adulti”. Sull’impegno legislativo si sofferma il parlamentare del Partito democratico Francesco Boccia: “In questi 20 mesi di legislatura complessi e molto divisivi, se c’è un terreno su cui si è cercato di fare passi in avanti è questo”, osserva. E “incalziamo la maggioranza a metterci ancora più cuore”, e quindi risorse sulla prevenzione primaria. Per questo, in vista della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre “abbiamo chiesto al presidente Ignazio La Russa di mostrare di essere all’altezza con passi in avanti da parte del legislatore. La manovra- conclude- non ci piace per nulla ma speriamo di trovare terreno comune sulla violenza di genere”. Il leader M5s Giuseppe Conte rimarca la necessità di “andare alla radice: la repressione è solo un lato, occorre predisporsi con un approccio preventivo”, concentrandosi sugli uomini che maltrattano. Al momento, conferma la pentastellata Alessandra Maiorino, “manca l’attore principale”. Anche perché “se l’uomo non viene seguito lo rifarà”. I Cuav, i Centri uomini anti violenza, sono “ancora pochi ed è difficile fare arrivare a terra i finanziamenti”, ma il “lavoro culturale sugli stereotipi è fondamentale”. La collega dem Valeria Valente segnala che “tanti passi in avanti sono stati fatti, non si pensa più alla violenza come raptus, è un tema culturale legato alla struttura della nostra società”. Per questo è importante che a fianco delle donne ci siano gli uomini, devono “ristrutturare il loro modo di stare al mondo”. In merito la Commissione parlamentare d’inchiesta della scorsa legislatura ha lasciato una serie di input per i centri e ora, conclude, servono “risorse e mettere in atto le norme che ci sono”.

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