Rimini, per “Ubriachi di Gas”, arriva la condanna. «Post diffamatori contro Sgr»: 3 mesi e 75mila euro di risarcimento

Avevano ideato un gruppo social per criticare gli aumenti delle bollette e attaccare Sgr, condannate in primo grado le creatrici di “Ubriachi di Gas”. La decisione nell’udienza di mercoledì davanti al Tribunale monocratico di Rimini che ha condannato le 2 imputate, Mirella Guzzo e Marisa Grossi, alla pena di 3 mesi di reclusione. «Risulta pertanto pienamente confermato l’impianto accusatorio - si legge in una nota dello studio dell’avvocato Moreno Maresi, difensore di Sgr -, così come denunciato da Sgr e recepito dalla Procura della Repubblica di Rimini».

Le contestazioni

I reati contestati erano diffamazione aggravata e turbata libertà dell’industria o del commercio. Nello specifico veniva contestato dalla Procura della Repubblica di Rimini come nella pagina Facebook “Ubriachi di Gas” fossero contenuti «post diffamatori nei confronti della società Sgr spa, gravemente lesivi dell’onore e del prestigio degli amministratori della società» e che «utilizzando mezzi fraudolenti consistiti nel creare il gruppo Facebook», è stata diffamata «la società Sgr, impedendo e turbando la libera iniziativa economica della società Sgr», spiega il difensore.

Le aggressioni

Il Tribunale di Rimini ha anche condannato le 2 imputate al risarcimento dei danni, da liquidarsi in separata sede, riconoscendo però una provvisionale alle costituite parti civili di complessivi 75.000 euro e subordinando la sospensione condizionale della pena all’adempimento delle obbligazioni civili. «Non c’è dubbio che l’azienda abbia subito gravi e del tutto ingiustificate aggressioni alla propria reputazione - ha detto l’avvocato Maresi - con l’utilizzo di mezzi fraudolenti idonei a turbare e danneggiare la libera iniziativa economica di Sgr. Già nel maggio 2019 il gip Tribunale di Rimini ebbe ad emettere un provvedimento di sequestro preventivo del gruppo “Ubriachi di Gas” e ciò ad ulteriore riprova dell’esistenza, già all’epoca, di evidenti condotte illecite».

«Si chiude una vicenda che per lungo tempo ha coinvolto un’azienda che sul territorio, in questi quasi 70 anni di attività, ha fatto della trasparenza e della disponibilità al dialogo coi clienti la sua forza», è stato il commento dei vertici aziendali di Sgr. «L’azione che fu intrapresa contro Sgr superò abbondantemente i limiti della dialettica, pur critica. In quel momento decidemmo di tutelare i nostri clienti, i collaboratori e la reputazione dell’azienda. Gli attacchi ricevuti tramite i social e la conseguente eco mediatica avevano superato ogni limite e dopo numerosi incontri pubblici decidemmo di difenderci in sede legale. La sentenza è un punto di arrivo, non abbiamo mai avuto dubbi che si trattasse di offese gratuite e senza fondamento».

Si va avanti

Da Sgr infine fanno sapere che le provvisionali disposte dal giudice saranno devolute a iniziative di solidarietà. Di diverso tenore ovviamente il commento delle ideatrici del gruppo che sui social parlano di «una sentenza che ci ha lasciate attonite e sgomente. Prendiamo atto della condanna - scrivono -, ma non possiamo in nessun modo tacere che è una sentenza iniqua e indubbiamente punitiva». E annunciano di voler «continuare il nostro percorso giudiziario».

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