Rimini, oltre 7mila persone fragili inserite nel lavoro: “Ips, risultati strabilianti”

Rimini

Oltre 7mila persone con fragilità inserite nel mondo del lavoro in vent’anni. È questo il risultato conseguito in Emilia Romagna, con molte centinaia di successi nel riminese, dell’Ips (Individual Placement and Support), metodo elaborato negli Stati Uniti nel 1992 e poi lanciato in Europa da studiosi di otto città pioniere in Europa tra cui Rimini. A fare il punto è lo psichiatra ed esperto Ips, Angelo Fioritti tra i relatori del convegno che si chiuderà oggi presso il campus riminese dell’Ateneo di Bologna.

Dottor Fioritti, cosa si intende per Ips?

«Una tecnica di intervento psicosociale per aiutare persone con disturbi mentali gravi a trovare una posizione nel mercato competitivo del lavoro, cioè nei posti di lavoro che sono accessibili a tutti. Può apparire un progetto irrealistico ma funziona bene, perché l’obiettivo di avere un lavoro vero è fondamentale per tutti, e anche per i cittadini con disturbi mentali. Anzi per loro è ancora più significativo in quanto segno di integrazione e di sollievo per le famiglie d’origine. Di solito le fasce fragili vengono indirizzate verso percorsi specifici tramite laboratori protetti o tirocini ad hoc. Soluzioni che Ips contesta come fonte di emarginazione. Noi garantiamo sostegno nella preparazione di curriculum e colloqui, per poi aiutare a gestire le situazioni che si creano senza mediazioni con i datori di lavoro né formazioni preventive poiché l’Ips si basa solo sulle preferenze della persona e sulla sua storia pregressa. Quanto ai risultati sono strabilianti perché in ogni posto del mondo in cui è stato applicato oltre la metà delle persone coinvolte ha trovato e mantenuto un lavoro. In Emilia Romagna sono 7mila le persone inserite in vent’anni».

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Quali gli sviluppi?

«Diffuso in Europa nel 2003, il metodo è oggi è disponibile in tutti i dipartimenti di salute mentale dell’Emilia Romagna. Nel 2000 noi psichiatri abbiamo ricevuto un finanziamento dall’Unione europea e siamo partiti in sei città europee da Londra a Sofia, passando per Zurigo mentre tutti i corsi di formazione sono stati organizzati a Rimini. Ottimi i risultati: mercoledì hanno partecipato al convegno italiano 170 partecipanti da nove regioni e oggi (ieri, ndr) quello europeo ha accolto 135 iscritti da 18 paesi diversi».

Progetti futuri?

«L’Ips va oltre i limiti dei servizi di salute mentale: è stato testato con successo in Italia nei servizi per le dipendenze patologiche, per i minori con problemi di transizione all’età adulta e anche sulla popolazione disoccupata in un progetto condotto a Bologna. Nel mondo si sta allargando anche ad altre categorie come ad esempio disoccupati cronici e persone che vengono da percorsi post penitenziari. Categorie per cui si confermano risultati buoni come per i disturbi mentali: oltre la metà dei casi seguiti riesce a trovare lavoro nel mercato competitivo. L’obiettivo sarà allargare il tiro: nel centro sud dell’Italia e nell’est europeo permangono difficoltà a far attecchire questo sistema».

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