Rimini, nasce il comitato per il sì al referendum

Rimini
  • 29 marzo 2025

RIMINI. Nasce anche a Rimini il comitato per il sì ai referendum dell’8 e 9 giugno: «Recarsi al voto è un dovere civico che va esercitato, non esistono scuse», è il suo primo ‘biglietto da visita’. Da aprile sarà presente nei principali mercati settimanali per informare e stimolare la partecipazione al voto; nei luoghi di lavoro punta ad organizzare almeno 500 assemblee per coinvolgere un minimo di 20.000 lavoratori; inoltre, prenderà il via una campagna straordinaria di affissioni e comunicazione in tutte le città della provincia sia attraverso manifesti che porta a porta. Il 12 aprile invece si aprirà a Rimini la campagna referendaria con il “Cammino verso il voto”, una prima iniziativa (in corso di organizzazione) a cui saranno invitati i sindaci; successivamente altre saranno promosse sul territorio. Aderiscono al Comitato riminese: Avs, Anpi, Arci, Coordinamento democrazia costituzionale, Cgil, Comitato regionale contro ogni autonomia, +Europa, Federconsumatori, Giovani democratici, Libera, Libertà e Giustizia, Pd, Pensa-Una Mano per Santarcangelo, Riccione Coraggiosa, Rifondazione comunista, Sinistra Italiana, Sunia. Il comitato è aperto anche al contributo di attivismo e volontariato dei singoli cittadini, che potranno comunicare la propria disponibilità. Intanto sono stati costituiti 12 comitati cittadini a Bellaria-Igea Marina, Cattolica-San Giovanni in Marignano, Coriano, Misano adriatico, Morciano di Romagna per Alta Valconca, Novafeltria per Alta Valmarecchia, Riccione, Rimini centro, Rimini Viserba, Rimini sud, Santarcangelo di Romagna, Verucchio e vari comitati aziendali nelle principali imprese della provincia. A coordinare il Comitato sono stati stato designati Francesca Lilla Parco e Yuri Maccario Napolitano.

Alle scorse regionali erano 285.724 i residenti in provincia di Rimini chiamati al voto, oltre il 51% donne e oltre 190.000 elettori sono residenti nella fascia costiera. A loro si sommano i fuori sede e proprio a studentesse e studenti il Comitato chiede di «dare seguito al travolgente entusiasmo che i movimenti spontanei di giovani e giovanissimi hanno mostrato, mobilitandosi per far si che questi quesiti diventassero realtà». Il Comitato per il sì solleciterà inoltre i Consigli comunali affinché si adottino ordini del giorno a sostegno del voto e per limitare l’astensionismo. L’obiettivo è raggiungere il quorum e far prevalere i sì su tutti e cinque i quesiti che trattano temi «fondamentali per abbattere la precarietà, i morti e gli infortuni sul lavoro, ampliare le tutele in caso di licenziamenti ingiusti e per i diritti di cittadinanza». Nel dettaglio: stop ai licenziamenti illegittimi con il ripristino del reintegro per i lavoratori assunti dal 2015 nelle aziende con oltre 15 dipendenti in caso di licenziamento ingiusto; più tutele per chi lavora nelle piccole imprese con la rimozione del limite di sei mensilità di risarcimento per licenziamenti illegittimi, adeguando l’indennizzo alla situazione economica e personale; riduzione del precariato con la reintroduzione dell’obbligo di causali per i contratti a tempo determinato oltre 12 mesi; più sicurezza sul lavoro con l’estensione della responsabilità dell’impresa appaltante in caso di infortuni sul lavoro; cittadinanza più inclusiva con la riduzione da 10 a cinque anni del requisito di residenza per richiedere la cittadinanza italiana. «In questi referendum c’è una finestra sul futuro, in tutti i quesiti è espressa in maniera chiara la società che viene richiesta dalle diverse umanità che animano il Paese», dice il Comitato.

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