Rimini. Molestie a infermiera in ospedale, il “misogino” indagato per violenza sessuale

Rimini

Molestò un’infermiera dell’Ospedale “Infermi” di Rimini che tentava di fargli un prelievo del sangue. Alterato dall’alcol, le mise le mani sui seni e pronunciò frasi oscene e di disprezzo nei confronti delle donne. Lo stesso disprezzo che mesi dopo avrebbe dimostrato nei confronti della compagna e per il quale la gip Raffaella Ceccarelli ha emesso a suo carico un’ordinanza di allontanamento dalla persona offesa. «Un misogino che odia tutte le donne», è stato definito dal giudice per le indagini preliminari. E a distanza di pochi giorni, nei confronti dello stesso uomo, un 31enne della provincia di Rimini, la giustizia ha presentato un altro conto da pagare. Si tratta appunto dell’indagine per violenza sessuale che il sostituto procuratore Davide Ercolani ha appena concluso e notificato (come avviso 415 bis) e che potrebbe preludere ad una richiesta di rinvio a giudizio. Secondo la denuncia della parte offesa, una riminese di 27 anni, rappresentata dall’avvocato Piero Venturi, il 31enne la sera del 24 gennaio 2024 era arrivato in Pronto Soccorso in stato di alterazione psicofisica per un mix di alcol e sostanze stupefacenti. L’uomo, in particolare, avrebbe riferito ai medici di aver bevuto grappa e poi assunto cocaina.

Afferrata al collo per baciarla

Proprio a causa del suo forte stato di agitazione, la dottoressa di turno quella sera aveva avuto non poche difficoltà a visitarlo. Quando l’infermiera si era avvicinata per effettuare il prelievo del sangue, il 31enne improvvisamente l’aveva afferrata al collo con la mano destra e, tirandola verso di sé, aveva cercato di baciarla con la lingua e di leccarla, toccandole un seno. La reazione istintiva della 27enne le aveva permesso di divincolarsi dalla presa del paziente e di allontanarsi in tempo. Poi l’uomo, a cui era stato somministrato un calmante, si era addormentato. Un tentativo di violenza notato anche dal medico del pronto soccorso che in quel momento si trovava all’interno dell’ambulatorio. L’infermiera, che sul momento aveva deciso di continuare a lavorare, una volta terminato il suo turno si era recata, ancora scossa, al posto di polizia all’interno dell’Infermi per denunciare quanto accaduto. Al termine degli accertamenti, che avevano portato al riconoscimento dell’aggressore da parte delle due donne, il 31enne era stato indagato a piede libero per violenza sessuale. Difeso dall’avvocato Paolo Tagerini del Foro di Forlì, il 31enne avrebbe già iniziato un percorso di recupero psicologico per uomini maltrattanti.

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