Rimini. Minacciato di morte per i soldi, il prete denuncia il suo persecutore

Rimini

L’aiuto che gli veniva dato non gli bastava più e, approfittando del clima di accoglienza e apertura che aveva sempre trovato alla parrocchia a ridosso del centro storico di Rimini, aveva iniziato a pretendere continue elargizioni in denaro.

Con fare minaccioso entrava in chiesa per ricaricare il cellulare. Sempre ostile anche nei confronti dei parrocchiani, chiedeva aiuti economici continui al parroco arrivando a minacciarlo: «So dove abiti, ti ammazzo e te la faccio pagare».

Una persecuzione che il sacerdote ha dovuto denunciare ai carabinieri in diverse occasioni per evitare che la situazione degenerasse mettendo in pericolo anche i fedeli. L’uomo, un 39enne di origine rumena, è stato iscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi che ha chiesto l’emissione di una misura cautelare nei suoi confronti. Martedì sera i carabinieri hanno quindi notificato al rumeno, difeso d’ufficio dall’avvocato Varliero Giordano Fabbri l’ordinanza firmata dal gip del Tribunale di Rimini, Raffaele Deflorio, con cui si ordina al 39enne il divieto di avvicinamento al parroco e alla parrocchia.

Inoltre il giudice ha autorizzato l’applicazione del braccialetto elettronico che monitorerà gli spostamenti del cittadino rumeno avvisando le forze dell’ordine qualora si dovesse avvicinare ad una distanza inferiore ai mille metri dalla chiesa e dal suo prelato.

Le minacce di morte

E’ un vicenda umana molto triste quella che ha coinvolto il 39enne senza fissa dimora in Italia e con problemi di dipendenza da alcol.

Inizialmente chiedeva come tanti un aiuto per mangiare o un posto dove riposare e ricaricare il cellulare, poi tra la fine del 2023 e la primavera di quest’anno le sue azioni si sono fatte più incisive arrivando a vere e proprie minacce di morte.

Una persecuzione che il sacerdote si era deciso a denunciare solo quando aveva capito che non facendolo avrebbe messo a repentaglio anche l’incolumità di tutti i parrocchiani. Inoltre il 9 dicembre del 2023 la parrocchia aveva subito il furto di un pulmino Ducato. Dalle telecamere di sorveglianza era emerso che sul luogo del furto erano stati visti il rumeno e un suo amico per cui i sospetti erano stati indirizzati verso il 39enne.

Le richieste inascoltate

All’indomani del furto, il parroco con altri due parrocchiani avevano chiesto spiegazioni al rumeno dicendogli di non disturbare più in chiesa. Incurante della richiesta del sacerdote, il 39enne si era ripresentato altre numerose volte e un giorno di metà gennaio aveva suonato il campanello della canonica per minacciare il sacerdote. «So dove abiti ti vengo a prendere e ti ammazzo». Gli insulti e le minacce si sono ripetute a scadenza regolare seguite sempre da richieste di aiuto e di soldi. Per oltre un anno almeno fino alla metà di ottobre, il rumeno ha fatto irruzione in chiesa e in canonica turbando profondamente la vita della parrocchia. Solo quando non è stato più in grado di gestire la situazione, il parroco ha sporto denuncia e da martedì sera, il 39enne non potrà più avvicinarsi.

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