Rimini. La maggioranza degli insegnanti: «La dirigenza del Serpieri non ci ascolta . Niente progetti e bilancio non approvato»
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Non si sopiscono le tensioni tra il corpo docenti e la dirigenza del liceo scientifico e artistico Alessandro Serpieri di Viserba. Una nuova lettera firmata «da una consistente maggioranza» di insegnanti racconta le criticità degli ultimi periodi, riassumibili, spiega un rappresentante dei docenti, «nella mancanza di dialogo e di ascolto da parte della dirigenza, che non tiene in considerazione le nostre osservazioni, le nostre richieste e le nostre necessità». Fino al punto, spiegano «di non avere convocato un collegio docenti straordinario domandato per parlare di problemi urgenti, come progetti bloccati per assenza di indicazioni operative, nonostante la nostra ripetuta richiesta, o di non aver fatto lo stesso con i consigli di classe».
In questo momento, inoltre, rammentano gli insegnanti, «non è stato approvato il bilancio e la scuola si trova in gestione provvisoria, senza quindi la possibilità di disporre delle proprie risorse economiche per finanziare progetti o emettere pagamenti che non riguardino obbligazioni già assunte». Inoltre, aggiungono, «le iscrizioni per il prossimo anno scolastico sono drasticamente calate, molto di più che in altre scuole e soprattutto molto di più che in altri licei scientifici, dove anzi le iscrizioni sono aumentate».
Quella del bilancio, in pratica, sarebbe solo la “goccia” che ha fatto traboccare il vaso, la cui misura, stando a quanto rilevato dagli insegnanti, era già colma nei confronti della dirigenza. «Ci riferiamo alla “dirigenza” - spiegano - perché non vogliamo personalizzare. E’ il comportamento del ruolo che noi contestiamo, non la persona».
In definitiva, i docenti chiedono che sia possibile «dialogare e trovare soluzioni nelle sedi opportune, che sono il collegio docenti o i consigli di classe». Secondo quanto riferito dai professori infatti, vani finora si sono rivelati i tentativi di trovare soluzioni con l’intermediazione di altri organi, come l’Ufficio scolastico regionale o provinciale, oppure i sindacati, ai quali è stato chiesto di intervenire.
La lettera
Di seguito alcuni passi della lettera inviata ai giornali. «Apprendiamo con grande preoccupazione, che anche quest’anno le iscrizioni sono calate, e sembra che il prossimo anno potrebbero esserci tre classi prime in meno rispetto al 2024/25, nonostante il successo degli open day molto frequentati e apprezzati. Nel giro di due anni (tra settembre 2023 e settembre 2025), il Serpieri, stante questa situazione, passerebbe da 59 a 50 classi, con importanti ripercussioni sull’organico. Sebbene consapevoli del calo demografico, ci teniamo a sottolineare che nel comune di Rimini gli iscritti al liceo non mancano, ma sono cambiate le mete di approdo dei bacini di utenza tradizionali per la nostra scuola». «Il Serpieri - continuano - ora si trova in fase di gestione provvisoria del proprio bilancio. Consapevoli della situazione, per la seconda volta nel corso di questo anno scolastico, abbiamo avanzato, come prevede la normativa, una formale richiesta di convocazione di un collegio docenti, firmata da una consistente maggioranza di insegnanti ma, come già accaduto ad ottobre, non c’è stata alcuna risposta da parte della dirigenza, malgrado la normativa lo preveda. Dal nostro punto di vista non è una questione meramente normativa, ma di sostanza, legata all’urgenza di affrontare e risolvere alcuni dei tanti problemi che nel corso di questi mesi si sono accumulati senza proposte risolutive. La situazione, da quello che percepiamo nella nostra quotidianità, è rimasta inalterata: i viaggi di istruzione sono affidati a regole che cambiano da un momento all’altro; molti progetti sono bloccati in attesa di indicazioni operative». In definitiva, concludono, «Noi docenti desideriamo fortemente confrontarci per trovare e proporre delle soluzioni; ma se ogni forma di confronto interno è bloccata, allora è giunto il tempo di cambiare la nostra modalità di intervento rendendo pubblico il nostro disagio». «Ci rendiamo sempre più conto che serve qualcosa in più, per noi, per i nostri studenti e per le loro famiglie; e siamo pronti ad accogliere suggerimenti, perché il confronto storicamente ci appartiene».