Rimini, l’ortolana di 28 anni in via Lidice: “Coltivare la terra è come fare tatuaggi”
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Da bambina accompagnava il nonno materno Francesco nei suoi orticelli nelle campagne romane, ora che ha 28 anni e vive a Rimini, dove si divide tra un lavoro in azienda e l’attività di tatuatrice, non ha dimenticato i suoi preziosi insegnamenti: Denise Catone è la più giovane assegnataria degli orti urbani in via Lidice messi a disposizione dal Comune. Lei, nativa digitale, si troverà al fianco di altri 39 riminesi che si sono guadagnati un fazzoletto di terra da coltivare partecipando al bando del Comune: il più anziano ha 89 anni. «Mi sono iscritta quasi per gioco, su suggerimento di mia sorella gemella che aveva visto l’annuncio sui canali social del Comune - racconta Denise -. Non pensavo di ottenere un posto, dato che solitamente questi terreni sono gestiti da persone più grandi. Sono molto contenta». Dal nonno Francesco, Denise ha imparato i segreti dell’irrigazione, della frutta e degli ortaggi, facendo dell’agricoltura una passione legata ai ricordi d’infanzia: «Richiede manualità - spiega - proprio come il mio lavoro nel mondo dei tatuaggi, seppur in una forma diversa».
«Scambio intergenerazionale»
Per quanto Denise sia la più giovane tra i nuovi assegnatari degli appezzamenti di terreno del Comune, la partecipazione ai bandi da parte di “Millennials” e “Generazione Z”, come vengono definiti i nati a cavallo tra fine anni ‘90 e inizio 2000, sta diventando sempre più frequente. Una tendenza che è sinonimo di «cambiamento culturale» secondo l’assessora all’Agricoltura Francesca Mattei: «Il ritorno alla terra non è solo una scelta personale legata a una passione, ma anche un contributo al miglioramento dell’ambiente urbano - commenta -. Coltivare fa bene a chi lo pratica, perché è divertente e soddisfacente, e alla comunità, in termini di riduzione dell’impatto ambientale e miglioramento della qualità dell’aria. Il tutto si inserisce in una nuova concezione di vivibilità cittadina, che è poi quella del futuro: più verde, più attenzione alla sostenibilità e più condivisione». Concetti che oltretutto si arricchiscono di uno «scambio intergenerazionale di mutuo aiuto, dove le conoscenze di chi ha più esperienza possono integrarsi con tecniche innovative e sostenibili suggerite dai più giovani».
Il parco del futuro
Gli orti di via Lidice faranno parte del nuovo “Parco della biodiversità”: i quaranta appezzamenti, ognuno con una superficie massima di 50 metri quadrati, sono concessi gratuitamente per cinque anni, secondo il regolamento comunale. Grazie al bando che ha assegnato gli spazi, il numero totale di orti urbani comunali sale a 117.