Rimini, l’omicidio di Pierina Paganelli: “Non si sa chi la volesse morta, ma di sicuro non mirava all’eredità”

Rimini
  • 09 ottobre 2023

Un altro aspetto che continua a sfuggire agli inquirenti (o che comunque non è trapelato attraverso le bocche cucite di magistratura e forze dell’ordine) è il movente del delitto. «Non riusciamo a immaginare chi potesse volerla morta». Più volte, i figli di Pierina hanno confessato ai loro legali (gli avvocati Lunedei) di non riuscire a ipotizzare una ragione per cui qualcuno potesse essersi deciso a impugnare il coltello e sferrare le 17 coltellate contro la madre. Una donna semplice, che aveva lavorato come operatrice sanitaria e nell’ultimo periodo si occupava dell’amministrazione condominiale, ma che certo non nascondeva forzieri di monete d’oro in grado di ingolosire qualcuno. Questioni legate all’eredità, quindi, sono state escluse dal novero delle possibilità che hanno condotto Pierina Paganelli alla morte. Del resto, nessuno in famiglia pare “navigare nell’oro”, ragion per cui, per nessuno, si stagliano scenari di ricca eredità all’orizzonte.

Anche la pista degli screzi condominiali è stata scartata. Pare infatti che tra i palazzi di via Del ciclamino ci sia stata una “guerra per i parcheggi”, con cartelli di divieti di sosta che hanno iniziato a incombere come incudini su alcuni fazzoletti di cemento. Pierina, però (e i legali della famiglia lo hanno verificato) non ha mai effettuato segnalazioni di alcun genere e non è mai stata coinvolta in discussioni inerenti alla sosta dei condomini.

Saltano invece all’occhio alcune discussioni avute con la nuora. Diverbi, però, che potrebbero benissimo rientrare negli ordinari ménages familiari. E i parenti della donna, intanto, fanno sapere tramite i loro avvocati di nutrire «piena fiducia negli inquirenti che svolgono le indagini e nell’umanità dimostrata dal pm Paci».

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