Rimini. L’associazione Marinai di salvataggio: «Una media di 4 decessi l’anno dopo la chiusura dei servizi»

Rimini

L’integrazione dell’ordinanza di Sicurezza balneare emanata dalla Guardia costiera continua a far discutere. Si dicono soddisfatti gli associati di Marinai di salvataggio di Rimini e provincia che da anni raccolgono, analizzano e diffondono i numeri degli interventi di salvamento facendoli confluire nel report di casistica interventi, un documento scientifico che racconta le centinaia di soccorsi effettuati ogni estate da Bellaria a Cattolica.

«Potremmo dire - commenta Stefano Lucchi, marinaio di salvataggio di lungo corso, laurea in Sociologia e addetto alla raccolta dei dati statistici - che vediamo premiata un’insistenza ultradecennale con la Capitaneria di porto». Lo studio che l’associazione Marinai di salvataggio pubblica ogni anno, quindici pagine fitte di grafici, numeri, analisi e suggerimenti, viene poi messo a disposizione di tutti gli organi istituzionali a cui compete la regolamentazione della balneazione e l’utilizzo della spiaggia, ossia Comuni, Capitanerie di porto, Regione Emilia-Romagna e più recentemente anche della Prefettura.

«Gli incidenti in apertura e chiusura di stagione balneare, quindi con servizio di salvataggio non attivo - continua Lucchi - ci sono stati e ci sono. Le chiamate e gli interventi richiesti al 118 Emilia-Romagna in area demaniale di mare e spiaggia a stagione balneare non ancora aperta o conclusa rappresentano una casistica nota». Negli anni 2019 e 2020, in provincia di Rimini i numeri che l’associazione fornisce sono questi: dal 13 al 30 settembre 2019, 22 le chiamate di soccorso in spiaggia, di cui 7 codici rossi. Nel 2020, nello stesso periodo, 27 chiamate, di cui 7 codici rossi. «C’è una media di 3 o 4 decessi l’anno – spiega Lucchi - dopo la chiusura dei servizi di salvamento di metà settembre, si tratta di sommersioni o persone colte da infarto o malore che è vero sarebbe potuto accadere anche sulla terraferma ma in acqua è tutta un’altra cosa». Prendendo in esame il periodo 1° maggio-30 settembre 2022, nel mese di maggio con servizio di salvamento non attivo, ci sono stati 78 interventi del 118 in spiaggia di cui due sommersioni, 2 decessi e 2 codici gravi. I restanti sono tutti codici minori. Nei mesi di giugno, luglio, agosto e prima parte di settembre 2022 con servizio di salvamento attivo: 19 sommersioni totali di cui 8 deceduti, 5 trasportati in prono soccorso. Gli interventi totali del 118 in spiaggia nel periodo giugno-agosto sono oltre 450, la maggior parte codici bianchi. Nel mese di settembre 2022 dopo una settimana aggiuntiva al secondo fine settimana, quindi con servizio di salvamento non attivo per il resto di settembre, 3 sono state le sommersioni totali, 4 codici gravi per altre patologie. «È un dato importante e di interesse pubblico – si legge sul report 2022 - un quarto degli incidenti anche tragici in mare e spiaggia con stagione turistica aperta avviene in mancanza di servizio di salvamento».

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