Rimini. L’appello di bagnini e commercianti: “Bande di ragazzini, ci servono più controlli”

Rimini

Tavolini delle attività e stabilimenti in zona Parco del mare presi d’assalto ogni sera da orde di adolescenti e giovanissimi che stazionano senza consumare, fino a spingersi alle minacce se vengono allontanati: la conseguenza è che i clienti se ne vanno in altri lidi mentre fra residenti e esercenti monta la protesta.

La lettera

L’area al centro delle lamentele è quella compresa tra il bagno 16 e il 23 e a essersi mobilitata è già una bella fetta di cittadini e titolari di attività, che venerdì ha inviato una lettera , tra gli altri, a Prefettura, ufficio del sindaco e questore per denunciare quello che viene catalogato come «un grave problema di sicurezza e ordine pubblico». A sollevare la questione sono coloro che abitano nel condominio Re.Ma, i bagni 19 e 20 ma anche attività quali la gelateria Pellicano Beach, Azzurra, Pellicano Pizza e La piada e il mare. «Centinaia di ragazzini sostano davanti alle attività pubbliche non permettendo il normale svolgimento del lavoro - scrivono -. Occupano i tavoli destinati ai clienti delle attività senza consumare, minacciando i gestori esibendo coltellini e altri oggetti pericolosi». Ora basta, dicono i firmatari, con la stagione estive che si teme foriera di nuove preoccupazioni.

«Prima i cantieri, ora questo»

«Il Parco del Mare è stato fatto apposta per valorizzare questa zona - riferisce il titolare di un’attività, che chiede l’anonimato -. Abbiamo sofferto per anni a causa della presenza del cantiere e ora che potremmo godercelo ecco cosa succede: tutte le sere, specialmente nel fine settimana, arrivano a centinaia e ci rendono praticamente impossibile lavorare. Noi negozianti siamo tutti d’accordo, chiediamo un intervento».

«Più controlli»

Se le rimostranze dovessero tradursi in una raccolta di firme lo dirà il tempo, l’ipotesi sarebbe in corso di valutazione, nel frattempo l’appello rivolto alle attualità con la lettera e a mezzo stampa è implementare la presenza di forze dell’ordine: «Vogliamo che aumentino i controlli». Un messaggio semplice sia da trasmettere che da recepire, anche se tra il dire e il fare c’è di mezzo una coperta - gli organici delle forze di polizia e dell’ordine - che il primo cittadino Jamil Sadegholvaad anche recentemente ha definito «corta». Anzi, i rinforzi strutturali chiesti congiuntamente a Roma da parte dei 27 sindaci della provincia riminese - istanza cui si è aggiunta una petizione online destinata alla cittadinanza promossa in prima battuta proprio da Sadegholvaad - si sono tradotti nei giorni scorsi in una nuova doccia fredda sul tema sicurezza e ordine pubblico: per l’estate di quest’anno i carabinieri, poliziotti e finanzieri in più a presidio del territorio saranno 300, «30 in meno - ha fatto notare il primo cittadino - rispetto al 2023». Chiedere è lecito e rispondere è cortesia, devono aver pensato al Viminale.

Sta di fatto che la paura dei residenti e degli esercenti che hanno scritto alle istituzioni è che, quando la stagione estiva entrerà nel vivo, il problema delle presenze sgradite possa amplificarsi a dismisura portando con sé problemaatiche anche più serie. Lo dicono loro stessi nelle ultime righe della lettera alle autorità: «Vi scriviamo affinché con un intervento immediato si cerchi di risolvere questa situazione di disagio e sicurezza, prima che degeneri ulteriormente e succeda qualcosa di più grave».

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