Rimini. Incognita Bolkestein. I bagnini: “Niente più cordate, troppa incertezza”

Le cordate di bagnini e ristoratori per “battere” la Bolkestein e mantenere il proprio posto sulla spiaggia non sono un’opzione percorribile. Almeno per il momento, fino a quando, spiega Fabrizio Pagliarani, presidente di Confesercenti balneari e gestore del bagno 26, «non sarà pronto il Piano dell’arenile e non leggeremo il bando». Sulla stessa posizione Mauro Vanni, presidente di Confartigianato imprese demaniali e della Cooperativa bagnini Rimini sud e gestore dello stabilimento Le spiagge, che spiega come la possibilità di creare società mettendo insieme operatori balneari e altri esercenti sia stata abbandonata. «Piuttosto - precisa - possiamo parlare di co - progettazioni allargate, di progetti che prevedono più spiagge con bar, ristoranti e stabilimenti raggruppati, ma società vere e proprie sono complicate e non si conoscono ancora le regole del gioco». «Noi però - ribadisce Vanni - siamo per promuovere unità e aggregazione, crediamo fortemente che essere uniti dà sempre più forza che essere divisi».
Perplesso per via dei grossi interrogativi che rimangono nonostante il passare del tempo, Roberto Nanni, gestore del bagno 99 e noto meteorologo, ammette che la sensazione comune a molti colleghi è quella di «dover abbandonare l’unico mestiere che sappiamo fare». «Temiamo per il nostro futuro - spiega - molti di noi non sono più dei ragazzini e il problema è veramente gravoso. Il governo inoltre non ha ancora reso noti quali saranno gli indennizzi da destinare agli ipotetici vecchi gestori. E i clienti stessi, come se non bastasse, si chiedono se ci saremo ancora le prossime estati. E’ un contesto in cui l’incertezza regna sovrana e non ci sono nemmeno operazioni in corso per la creazione di società tra bagnini: troppo complesso e senza regole certe è inutile farlo».
Il primo sole
Intanto, il risplendere del sole dopo mesi bui e nebbiosi fa riaffiorare sulla pelle la voglia di estate. Ma insieme al desiderio della tintarella in riva al mare si affaccia anche l’ansia da prestazione per una nuova stagione. «L’aumento dei voli dell’aeroporto Fellini è di grande aiuto e dà una buona mano per mantenere alta la presenza degli stranieri - sottolinea Vanni - l’anno scorso i numeri sono stati molto positivi, e affacciandomi con il mio naturale ottimismo alla prossima stagione, spero e penso che anche la prossima estate possa dare soddisfazione. Le opere di rinnovamento urbanistico fatte a Rimini, non solo sul lungomare, rendono la città più attrattiva». «Certo è - osserva - che il vacanziero italiano è più in difficoltà rispetto agli stranieri per colpa degli stipendi fermi e non si può non considerare che è il turista di riferimento della riviera romagnola. Il nostro target è quello popolare, quindi la crisi che colpisce il ceto medio si riverbera di più sul nostro mercato». A questi aspetti va aggiunta l’incognita mucillagine, rammenta il presidente dei balneari di Rimini sud, e quella del meteo «che al momento non è prevedibile ma impatta molto sul momento, insieme a tutta una serie di variabile che possono incidere sul turismo che pur sta godendo di buona salute negli ultimi anni».
«Noi ci mettiamo tutto l’entusiasmo e le intenzioni positive - osserva Pagliarani -. Negli ultimi anni gli stranieri sono aumentati e ci auguriamo che questa tendenza venga confermata anche nei prossimi mesi. L’economia italiana, più debole, ci costringe a guardare oltre confine perché la capacità di spesa dei nostri connazionali è ridotta, con i soggiorni medi che sono passati da 7 o 10 giorni a 3 o 4». Le prime giornate di sole, intanto, richiamano il riminese suo “elemento naturale»: il mare, andando al porto e in spiaggia. «Siamo felici di vedere che la gente ha voglia di stare all’aperto - afferma Pagliarani, commentando l’afflusso a marina del week end appena trascorso - speriamo sia di buon auspicio per l’estate 2025».