Rimini, il sindaco al prefetto: no ai centri di accoglienza in zona mare

Rimini
  • 01 ottobre 2024

RIMINI. I centri di accoglienza straordinaria in zona turistica danneggiano l’economia turistica di Rimini. E il sindaco Jamil Sadegholvaad ha già scritto al prefetto affinché non vengano più autorizzati in zona mare. Sui problemi di ordine pubblico creati n particolare dall’ex hotel Grazia a Viserba chiede conto questa sera in Consiglio comunale il consigleire di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi, caldeggiando la sua chiusura. A Prefettura, Questura e giunta, ricorda, è stata presentata una petizione firmata da 250 cittadini per chiedere controlli faro il “degrado e la convivenza impossibile”. Alla quale è poi seguito un esposto alla Procura. I residenti, spiega Renzi, hanno a che fare con “minacce, soprusi, atti osceni e insicurezza”, con relative conseguenze per le attività turistiche. Occorre dunque chiudere il cas Grazia e trasferire tutti quelli in zona turistica in aree compatibili. Sono richieste da rivolgere al ministero dell’Interno, replica l’assessore alla Sicurezza Juri Magrini, che ha “di persona” esposto il problema a Matteo Piantedosi: i cas in zona turistica creano una situazione “non sopportabile, non perché Rimini non sia una città accogliente, ma perché quella convivenza non è funzionale al turismo”. In tutto, prosegue l’assessore, sono una decina e, “ulteriore problema”, alcune strutture sono state acquistate dalle cooperative e società che gestiscono l’attività di accoglienza. Il Comune ha scritto anche alla Regione per una verifica sulla compatibilità urbanistica della destinazione d’uso e in base a una sentenza del Tar della Toscana l’attività di cas è possibile, senza cambio, per un periodo temporaneo per poi tornare alla normale attività.

Per cui “la grande incognita”, fa notare Magrini, è capire cosa succede in caso di acquisto dell’immobile: “Se si dirime la questione ci può essere l’impossiblità di proseguire l’accoglienza”. All’ex hotel Grazia, conclude l’assessore, dopo l’esposto ci sono stati controlli, sanzioni ed è stato liberato il 50% dei posti letto. “L’amministrazione si è mossa con lettere, con il ministro e con la Regione, andando oltre le sue competenze”, è il governo che “deve cambiare registro su queste faccende. Dare una mano all’accoglienza profughi ma non con questa modalità, auspichiamo che il ministro dell’Interno si comporti di conseguenza”.

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