Rimini, il nuovo stadio e i 90 anni di concessione del diritto di superficie: la minoranza piena di perplessità
I 90 anni della concessione del diritto di superficie, le tutele della Sovrintendenza, viabilità e parcheggi, l’impatto sul quartiere. Sono alcune delle perplessità dell’opposizione sul nuovo stadio Romeo Neri di Rimini, con tanto di visioni diverse interne al gruppo di Fratelli d’Italia, esplicitate questa mattina durante una seduta congiunta di commissioni dedicata all’esame del progetto proposto lo scorso marzo da Aurora immobiliare e Rimini football club in partnerariato pubblico-privato, su cui si è conclusa la Conferenza dei servizi preliminare.
Al Consiglio comunale spetta ora assegnare il parere di pubblico interesse per l’inserimento nel Piano triennale e per la necessaria variante urbanistica, in attesa del Progetto di fattibilità tecnico-economica definitivo su cui il proponente è al lavoro. Aperta la Conferenza dei servizi decisoria, entro 60 giorni sarà pubblicato il verbale ed entro 120 ci sarà l’approvazione definitiva e di conseguenza l’aggiudicazione dei lavori.
Come spiegano l’assessore ai Lavori pubblici Mattia Morolli e gli uffici interessati, demolizione e ricostruzione della struttura è stata giudicata la migliore alternativa progettuale rispetto alla non realizzazione, all’ampliamento e a una nuova struttura in una diversa location. Come auspica tra l’altro Gioenzo Renzi di Fdi.
Uno stadio solo per il calcio
L’intervento prevede il mantenimento della facciata e anche della tribuna storica degli anni ‘30, come richiede la Sovrintendenza, con una soluzione che sarà definita nel Progetto di fattibilità tecnico-economica; mentre tutte le attività sportive non calcistiche, pista d’atletica compresa, saranno trasferite al nuovo polo di via Melucci, su cui sono aperte le interlocuzioni con i privati sulle aree da espropriare.
Le altre tribune saranno smantellate e ricostruite più vicine al campo con la capienza che da circa 6.000 posti arriverà a 12.200, e l’accesso al manto di gioco avverrà attraverso un tunnel dagli spogliatoi. La superficie totale sarà di circa 22.000 metri quadrati, di cui 10.000 di attrezzature sportive coperte, 7.500 di direzionale, 1.000 di pubblici esercizi, 1.100 di commerciale e 2.800 di locali tecnici. Con presenti anche un presidio di Polizia e un centro ambulatoriale, bar e ristoranti, strutture di vendita legate allo sport. Per i parcheggi, quello pertinenziale interno sarà su tre piani per circa 9.000 metri quadrati, al quale si aggiungono le aree di via Fada da 4.600 metri quadrati e quella di via Fantoni da 2.800, oltre ad altre due più prossime al Neri da 1.200 e 800 metri quadrati. L’investimento ammonta a 52 milioni di euro per un diritto di superficie di 90 anni; per i lavori serviranno due anni e poi scatterà la gestione privata.
Tutta l’opposizione si astiene, Renzi contrario
Tutta l’opposizione si astiene, con l’eccezione di Renzi contrario, ma Loreno Marchei della Lega non manca di esprimere “forti criticità” sulla durata della concessione, “è praticamente regalato”, e su viabilità e parcheggi, dato che l’area è interessata pure dai progetti sull’ex Questura e sull’ex caserma Giulio Cesare. Sarebbe necessario, sottolinea, avviare un’interlocuzione con il ministero della Giustizia per sfruttare l’area sottostante il parcheggio del Tribunale che è inutilizzata. Decisamente più perplesso Renzi di Fdi: in primo luogo, attacca, il progetto “non rispetta” le tutele della Sovrintendenza sulle tribune retrostanti la facciata storica. E realizzare il nuovo stadio altrove, per esempio in via Melucci, chiosa, risolverebbe il problema.
Inoltre sono molto impattanti le previsioni extrasportive, di direzionale, commerciale e servizi, “il quartiere avrà problemi di mobilità e parcheggi”. Meno spigolosi il collega Carlo Rufo Spina, per il quale “siamo sulla strada giusta anche se 90 anni di concessione sono molto convenienti per il privato e penalizzano l’interesse pubblico”, e Matteo Angelini del Movimento 3 V: “Ci sono più lati positivi che negativi”.
La replica dell’assessore Morolli: “Non svendiamo”
L’assessore Morolli replica che negli ultimi 30 anni solo cinque stadi di calcio in Italia sono stati riqualificati, tutti senza spostamenti, mentre i tempi di tenuta dell’investimento oscillano tra i 90 e i 99 anni, anche perché si devono tenere presenti i costi delle spese vive e della manutenzione. Basti pensare che nel 2019 per l’Rds stadium da 5.000 posti il Comune ne spendeva 650.000 euro all’anno. L’ipotesi trasferimento in via Melucci dello stadio di calcio, aggiunge, verrebbe invece a “costare tre volte tanto”. Insomma, “non svendiamo, siamo in linea con gli standard europei e italiani”, rivendica. Le aree parcheggio, sono più vicine rispetto agli altri stadi italiani, continua l’assessore, e ci sono interlocuzioni per acquisirne altre, tenendo presente che l’attività dello stadio sarà di due volte al mese. “Stiamo ottimizzando spazi e percorsi anche con le vocazioni delle scuole”, da qui la pista di atletica vicina al polo Colonnella e la nuova piscina al polo di Viserba. “Siamo in attesa del Piano economico finanziario- conclude Morolli- è presto per dire gli effetti che avrà il progetto ma lavoriamo per individuare le vie migliori e le soluzioni più armoniche, guardando anche alle altre esperienze”.