Rimini. Il bisturi contro l’obesità: un taglio al peso e ai pregiudizi



Quella dell’obesità è una condizione medica caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso corporeo che può comportare effetti negativi per la salute come conferma Vittorio Corso, chirurgo di chirurgia bariatrica che opera alla clinica di Villa Maria di Rimini, uno dei centri in Italia accreditato Sicob (Società Italiana di chirurgia dell’obesità e delle malattie metaboliche). «Eseguiamo circa 300 interventi all’anno su pazienti obesi. Per dare qualche numero del fenomeno, in Italia ci sono circa 6 milioni di pazienti obesi, e circa 3 milioni di questi non sono operabili per comorbilità importanti, cioè la presenza di altre patologie».
Che differenza c’è tra sovrappeso e obesità?
«Dipende dall’indice di massa corporea, che è il rapporto tra altezza e peso. C’è obesità quando uno ha un indice superiore a 30».
Come ci si rende conto di essere obesi?
«Serve una visita specialistica che stabilisca l’indice di massa corporea. L’obesità grave è sopra i 40, ma si può agire già sopra i 30 se sono presenti altre patologie come pressione alta, diabete, problemi polmonari».
Cos’è l’obesità?
«è una sindrome cronica multifattoriale recidivante, vuol dire che è un insieme di malattie, collegate a ipertensione, diabete, problemi vascolari, problemi polmonari. è cronica perchè se questi sintomi non vengono curati la malattia progredisce, va avanti».
A cosa è dovuta?
«Fattori genetici, ambientali e sociali, quindi i geni e gli stili e ambienti di vita».
Come si cura?
«La prevenzione è lo stile di vita, alimentazione, sport e così via. Una volta arrivati alla diagnosi di obesità, ci sono due strade. La prima è una strategia conservativa basata su nutrizione e farmaci, ne sono usciti di nuovi, sono prodotti da due ditte, una svedese e una americana. Non sono passati dal servizio sanitario, costano 280/300 euro al mese e bisogna andare avanti per anni. Alla sospensione dei farmaci si riprende il peso. La strategia più invasiva invece è quella chirurgica e dà a distanza di anni i risultati migliori in termini di mantenimento del calo ponderale. Noi lavoriamo in team multidisciplinare, oltre al chirurgo c’è il nutrizionista, lo psicologo, e seguiamo il paziente per 5 anni».
In cosa consiste l’intervento?
«Ci sono due categorie. Gli interventi restrittivi, il bendaggio (che non si usa quasi più) e la “sleeve gastrectomy”, che è il più eseguito. In pratica restringono lo stomaco. Poi ci sono gli interventi misti con funzione restrittiva e malassorbitiva: il bay pass gastrico e nuovi interventi che hanno l’obiettivo di ottenere un malassorbimento nei pazienti gravemente obesi»
Qual è la percentuale di successo?
«Nella sleeve a distanza di 5 anni il 75%, nel by pass il 90%».
Quanto dura l’intervento?
«Un’ora la sleeve, gli altri due ore».
Non basta mettersi a dieta?
«I nostri pazienti ci raccontano che hanno fatto diete, che hanno perso peso, ma che poi l’hanno ripreso. La chirurgia ha la funzione di non far riprendere peso».
Quanto costa l’intervento?
«Gli interventi non sono a pagamento, sono convenzionati con il sistema sanitario nazionale».
Chi si rivolge alla chirurgia?
«Per lo più donne, circa l’85%».
Che fascia d’età?
«Dai 18 fino ai 70 anni».
Anche così giovani?
«Adesso c’è una fetta altissima di adolescenti obesi e questo sarà sempre di più un problema. Stiamo operando molti ragazzi giovani. Recentemente è stata fatta anche una legge per inserire l’obesità tra i Lea (Livelli essenziali di assistenza)».
L’obesità può essere anche un problema sociale per chi ne è affetto?
«Finalmente negli ultimi anni se ne parla ed è importante, perchè esiste lo stigma dell’obesità, le persone si sentono viste e indicate come diverse. Proprio in tema di sensibilizzazione, domani sera (stasera, ndr) ci sarà un incontro alle 19 a Villa Maria rivolto a chi è interessato al trattamento integrato dell’obesità. E anche quest’anno saremo presenti con una nostra postazione informativa al Festival del Fitness di Rimini».