Rimini: “Ho bevuto solo un bicchiere di vino 4 ore fa”: fa causa e annulla la multa dell’etilometro

Era certo di non avere alzato il gomito la sera in cui risultò positivo all’etilometro. Ma gli agenti della polizia locale di Rimini gli hanno fatto il verbale di “guida in stato di ebbrezza”. Una batosta: multa e ritiro della patente.
Accolto il ricorso
L’automobilista, un professionista di 56 anni, ha però ottenuto l’annullamento della contravvenzione e ora valuta la possibilità di rivalersi sul Comune per i danni subiti. Il giudice di pace di Rimini, con sentenza non impugnata e quindi passata in giudicato, ha accolto il ricorso del professionista: c’è il dubbio che lo strumento utilizzato dai vigili non abbia funzionato correttamente. La cadenza della “revisione” era, infatti, irregolare: si tratta di un obbligo annuale che certifica la calibrazione e la taratura dell’etilometro.
I verbali passati
Dal libretto “metrologico” di accompagnamento, depositato in aula, è emerso inoltre che la disposizione è stata disattesa, e in passato ha lasciato “scoperti” certi periodi dalle necessarie verifiche sull’omologazione: più di due anni, tra maggio 2020 e il luglio 2022, quasi quattro mesi nel 2023.
Circostanza che, se riconosciuta, porterebbe all’azzeramento di centinaia di verbali relativi all’epoca dei controlli a tappeto e delle cosiddette “stragi di patenti”. E sollevano dubbi – vista la non puntuale manutenzione - anche su accertamenti più recenti, se svolti con lo stesso macchinario.
L’ultimo bicchiere di vino
L’automobilista, che per dimostrare la sua tesi a ridosso del controllo ha anche presentato un alcol-test sul capello che traccia i 90 giorni precedenti, dal canto suo è convinto che ci sia stato un errore. In particolare che - nel suo caso - il valore fissato dall’etilometro (un tasso di 0,69 grammi, superiore al limite di 0,50) non fosse corretto, ma più alto di quello effettivo. L’ultimo bicchiere di vino, quattro ore prima. Ma a farlo dubitare della regolarità della taratura è stata la seconda rilevazione, effettuata dopo un intervallo di tempo, risultata più alta della prima.
L’onere della prova
In tribunale ha potuto contare su un principio ormai consolidato, e richiamato dalla giurisprudenza citata in sentenza dal giudice di pace Federico Tocco, secondo il quale l’onere della prova grava sulla pubblica amministrazione. Tenuta a dimostrare la conformità degli strumenti utilizzati per un accertamento irripetibile come la valutazione del tasso alcolemico in strada: il verbale di per sé non è prova sufficiente dell’omologazione.