Rimini, gli albergatori chiedono una legge sulle recensioni online: “Incidono sul fatturato l’82% prenota in base a queste”
«Quello delle recensioni ingannevoli è un fenomeno che penalizza i migliori e gli onesti a vantaggio dei più furbi». Le associazioni di categoria degli albergatori e dei ristoratori lo denunciano da tempo. Sollecitando interventi legislativi importanti. E alla fine qualcosa sembra muoversi ai piani alti del governo. E’ di queste ore, infatti, un disegno di legge, che è all’esame del Consiglio dei ministri, sulle piccole e medie imprese che contiene misure rigide sul fronte della stretta alle recensioni online. Affinché quell’abitudine di scrivere commenti, molto spesso negativi, nei confronti di ristoranti e strutture ricettive, entri in un canale normativo chiaro e inequivocabile. Commenta la presidente dell’Associazione albergatori Rimini: «Perché si comprenda meglio l’influenza che queste recensioni hanno sul turista - stigmatizza Rinaldis - riporto uno studio fatto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy che evidenzia come l’82% dei clienti prima di prenotare una stanza d’albergo lo fa sulla scorta dei commenti letti sul web e il 70% in caso di scelta di un ristorante per cena». Ma non solo. Perché c’è un altro dato, ancora più preoccupante, che incide direttamente sull’attività economica. «Lo stesso studio – puntualizza Rinaldis – denuncia che queste recensioni, quasi sempre ingannevoli, agiscono dal 6% fino, addirittura, al 30% sul fatturato stesso dell’albergo o del ristorante». Da qui, quindi, il sollecito: «Speriamo che questo disegno di legge venga tramutato in legge al più presto. Almeno prima dell’estate». Come non ricordare, del resto, la denuncia presentata un anno fa dall’Associazione albergatori contro un profilo facebook che aveva trasformato, con tanto di fotomontaggi, il mare di Rimini in una discarica. Querela vinta, poi, dall’Aia, che costò al profilo stesso il pagamento dei danni d’immagine. «Con le recensioni false e ingannevoli il danno è ancora maggiore perché colpisce direttamente l’imprenditore», precisa Rinaldis.
E in una città come Rimini che vive di turismo quest’attività legislativa diventa indispensabile. Puntualizza l’assessore alle Attività economiche, Juri Magrini: «A quanto si apprende, l’orientamento del ministro Urso sarebbe quello di far sì che il consumatore dimostri la propria identità e l’effettivo utilizzo di servizi o prestazioni per rilasciare la propria motivata recensione entro e non oltre quindici giorni dalla data di utilizzo. E la recensione dovrà essere “sufficientemente dettagliata e rispondente alla tipologia del prodotto utilizzato o alle caratteristiche della struttura che lo offre”». Pena multe anche salate per i trasgressori. «Nel disegno di legge sono previste anche sanzioni per mano dell’Antitrust – continua Magrini – e questo diventa necessario quando si ha a che fare con un mondo nebuloso come quello del web, che sfugge a regolamentazioni e paletti». Chiosa , allora, Gaetano Callà, presidente Fipe-Confcommercio Rimini: «Riporto un caso che mi è capitato personalmente. Un giorno, su uno di questi siti web turistici, lessi una recensione pessima sul mio ristorante da parte di una persona che sosteneva di aver mangiato del salmone affumicato scadente. Ebbene io nel mio ristorante servo salmone marinato. A dimostrazione del livello di inganno che si può celare dietro un commento scritto, spesso, da sconosciuti».