Rimini. Gas nel condominio, 44enne accusato di strage: ora rischia 15 anni di galera
Deve rispondere del reato di strage, a causa di un’esplosione con il gas della cucina, un reato punito fino a 15 anni di reclusione, il cittadino marocchino di 44 anni a processo davanti al gup Raffaele Deflorio. L’uomo, difeso dall’avvocato Massimiliano Orrù, è indagato dalla Procura della Repubblica di Rimini per strage, reato per il quale il sostituto procuratore Paola Bonetti ha chiesto il giudizio immediato. Ieri mattina, la seconda udienza davanti al gup del Tribunale di Rimini Deflorio in rito abbreviato condizionato all’audizione di testimoni. E’ stato infatti ascoltato il medico legale nominato dal giudice, lo psichiatra Fabio Santarini, che, confermando la capacità di intendere e volere del 44enne, l’ha definito «soggetto pericoloso quando alterato dall’uso di sostanze alcoliche».
Il racconto della moglie
Inoltre, sempre ieri, è stata ascoltata la moglie. La donna, dirigente scolastica riminese, ha raccontato al giudice cosa è accaduto la mattina del 12 marzo scorso e dei trascorsi di tensione con il marito quando beveva. La donna ha confermato di essere stata presente all’arrivo della polizia scientifica la mattina del 12 marzo e di aver visto gli agenti fotografare e videoriprendere il sopralluogo. Video e immagini che l’avvocato Orrù ha chiesto di acquisire in quanto importanti per la verifica dello stato dei luoghi al momento dell’arresto del 44enne, che si è sempre detto innocente, sostenendo di non aver aperto il gas e non aver tentato di far esplodere l’appartamento.
La versione dell’accusa
Secondo le accuse, invece, quella mattina, l’uomo aveva rischiato di far esplodere col gas la palazzina in cui abita a causa di un litigio con la moglie. La sera prima la donna era andata via di casa non accettando l’ubriachezza molesta del compagno. All’indomani mattina, però, era dovuta accorrere, chiamata dalla polizia di Stato allertata dal vicinato per le intemperanze del marito che qualcuno avrebbe visto gettare cose pericolose dalla finestra. Le volanti della Questura di Rimini erano così intervenute nell’appartamento dell’uomo, in zona del “Villaggio Azzurro”, in via Flavia Casadei da dove - secondo gli agenti - fuoriusciva un forte odore di gas. Appena giunti nell’androne condominiale, i poliziotti erano riusciti a bloccare il cittadino marocchino che stava tentando di lasciare lo stabile. Una volta in casa, gli agenti avevano quindi visto che le valvole della cucina erano state danneggiate volontariamente con l’inevitabile e pericolosa fuoriuscita di gas. Particolare respinto dalla difesa e confermato ieri dalla testimonianza della moglie, che ha raccontato che si tratta di una cucina con un sistema di sicurezza. Inoltre - sempre secondo la donna - nella stanza la finestra era rotta e l’aria non si sarebbe potuta mai saturare al punto da provocare un’esplosione. Stando agli approfondimenti delle forze dell’ordine era emerso come la coppia litigasse spesso tanto che solo un mese prima la moglie aveva chiamato i carabinieri per sedare i comportamenti del marito. Il 44enne è tuttora sottoposto al regime degli arresti domiciliari.