Rimini, ex colonia Bolognese, hotel di lusso e non solo: “Ecco come faremo”
Un albergo 5 stelle per una clientela internazionale green e alto spendente. Con camere suite, piscine, e tanto verde in linea con l’attuale aspetto naturale del Marano. La colonia Bolognese, acquisita, un paio d’anni fa, all’asta, per 5 milioni di euro, dagli imprenditori Linda Gemmani, già presidente della Fondazione Carim e, fino al 2022, membro dell’assetto societario Scm, e Orfeo Bianchi, fondatore del gruppo Piazza hotel & residence, è al centro di un progetto ambizioso. Che potrebbe fungere da volano per il rilancio di un’area, al confine tra Rimini e Riccione, attualmente abbandonata, ma dal potenziale enorme. A due passi, peraltro, dall’aeroporto Fellini e dal casello di Riccione dell’autostrada A14. «Siamo concentrati principalmente su due aspetti – spiega Gemmani – quello burocratico e quello progettuale. Perché sulla colonia insiste un vincolo architettonico molto rigido che non ci permette di operare modifiche strutturali. Per questo stiamo dialogando con la sovrintendenza, che si sta mostrando molto disponibile, affinché, chiuso questo momento interlocutorio, si possa, finalmente, dare il via alla riqualificazione della struttura». Per un intervento di rigenerazione che potrebbe prevedere due fasi: «La prima, relativa alla realizzazione dell’albergo di lusso con piscine immerse nel verde – puntualizza Gemmani –, è quella sulla quale stiamo concentrando gran parte delle attenzioni, per arrivare entro il 2027, almeno è l’auspicio, all’inaugurazione».
Le attività correlate
E fin qui intenzioni, quelle che spinsero la Gemmani ad acquisire l’ex colonia, confermate. Ma spunta una novità: la predisposizione della fase 2. Precisa, infatti, l’imprenditrice: «Visto che quello dell’ex Bolognese è un contenitore molto grande, con spazi interni altrettanto grandi, stiamo pensando di realizzare un’attività correlata all’albergo, sempre legata alla ricettività, ma di tenore diverso». Potrebbe trattarsi di quelle residenze per anziani benestanti, tanto di moda a Miami e in California? I senior leaving, appunto, strutture di lusso con appartamenti o camere private progettate per chiunque voglia vivere la terza età in città di mare con location di alta qualità? «Per adesso preferisco non svelare nulla», replica, laconica, Gemmani, «anche se si tratta di un progetto, tra albergo e attività correlata, molto ambizioso e dal costo decisamente importante: diversi milioni di euro». Inevitabile, a questo punto, non fotografare il target di riferimento. «Il nostro turista tipo avrà un profilo internazionale, principalmente nord europeo, amante del green e delle vacanze incentrate sulla natura e sul benessere psicofisico. è per questo che, vista anche la posizione dell’ex colonia, vicina allo scalo di Miramare, assumerà un ruolo determinante l’aspetto dei voli diretti coi principali hub europei, o almeno con Roma a Milano».
Il Grand Hotel
Ma in questa visione turistico-imprenditoriale tutta in rosa, che vede tre donne al vertice: l’imprenditrice Linda Gemmani, la presidente dell’Associazione albergatori riminesi, Patrizia Rinaldis, e l’albergatrice Paola Batani, proprietaria del Grand Hotel, ecco emergere un altro progetto. Ancora in fase embrionale, ma, anche questo, decisamente ambizioso. Quello cioè di incastonare il primo 5 stelle di Rimini nel masterplan del triangolone. «La prossima settimana o l’altra ancora ci dovrebbe essere un incontro in Comune – osserva Batani – nel corso del quale si farà il punto su quelle che saranno le strategie dell’amministrazione comunale per quell’area, ricompresa tra piazzale Fellini e il porto canale. E su quelle adegueremo il nostro progetto. Si è parlato di nuove cupole in stile liberty, in linea con quelle distrutte dall’incendio del 1920, e di una grande terrazza panoramica, ma siamo alla prospettiva di lungo termine. Per il breve e medio termine, invece, preferiamo vedere cosa emergerà dall’incontro col sindaco Sadegholvaad. Dopodiché potremo dare il via alla progettazione».
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