Rimini. Energia, la stangata dietro l’angolo. Federconsumatori: «Mille euro di costi in più a famiglia»
Capodanno amaro in arrivo, i rincari nel settore energetico potrebbero portare ad un aumento delle spese di circa 1.000 euro a famiglia: è l’allarme lanciato da Federconsumatori Rimini che, basandosi sui calcoli del suo Osservatorio, stima «un aggravio di +997,20 euro annui» per ogni nucleo. Il 2025 potrebbe quindi portare una maxi stangata per il portafoglio dei riminesi: «Dopo un 2024 in cui i rincari hanno solo in parte rallentato la propria corsa, si affaccia un 2025 che rischia di essere caratterizzato da nuovi rialzi dei costi energetici, in un territorio, quello riminese, che ha visto nel corso del 2024 una inflazione fra le più alte del Paese - spiega Federconsumatori in una nota -. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia dell’aumento di oltre il 18,2% delle tariffe dell’energia elettrica per il primo trimestre 2025 per i clienti vulnerabili, che fa temere anche per l’andamento delle tariffe sul mercato libero». Ma questa è solo una tessera del mosaico che desta la massima preoccupazione: «Sul fronte del gas, i cui costi si mantengono ancora su livelli notevolmente più elevati rispetto a prima della guerra, è proprio la scadenza degli accordi russo-ucraini per il trasporto del gas» a far presagire un 2025 da salasso.
Al costo delle bollette per il quale si prevede un’ennesima impennata vanno poi aggiunti ad esempio i rincari dei prezzi di beni alimentari, che già durante queste festività di fine anno hanno ristretto, e non di poco, la capacità di acquisto dei riminesi, complice anche un’inflazione galoppante: a questo proposito, i dati più recenti piazzano la provincia riminese appena fuori dal podio dei peggiori in Italia, dietro Bolzano, Roma e Genova, con un +1,8% rispetto all’anno scorso che si traduce in circa 490 euro in meno nelle tasche di ciascuna famiglia.
Una tendenza negativa che il 2025 potrebbe esacerbare aggravando la crisi che non solo Rimini, ma l’intero Paese sta attraversando, come testimoniano anche i recenti dati regionali sulla rinuncia alle cure mediche motivate da ragioni economiche: il 6% dei cittadini in Emilia-Romagna preferisce non rivolgersi al sistema sanitario piuttosto che spendere i soldi necessari per le visite e le terapie o impelagarsi in liste d’attesa da tempi biblici. Il dito di Federconsumatori è puntato contro il Governo Meloni e la sua Finanziaria: «La stangata in arrivo con il nuovo anno si abbatterà su una situazione già compromessa dai continui rincari registrati negli ultimi anni, che hanno determinato modifiche nelle abitudini di consumo e rinunce - ammonisce l’associazione -. Per questo ci saremmo aspettati una manovra più incisiva, soprattutto dal punto di vista del sostegno alle famiglie. Non vediamo, invece, un impegno mirato e incisivo da parte del Governo sulla lotta alle crescenti disuguaglianze».
Per invertire la rotta, suggerisce ancora Federconsumatori, occorrerebbe una serie di «misure urgenti» come la creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica e una determinata azione di contrasto alla povertà alimentare». Interventi, chiosa, «che potrebbero, anzi dovrebbero, essere finanziate attraverso l’intervento (largamente annunciato ma non pervenuto) sulla tassazione degli extraprofitti e sul contrasto all’evasione fiscale».