Rimini. Effetto nuovo codice della strada, Indino conferma: “Sempre meno alcolici a tavola e al bancone”
Un mese fa entrava in vigore il nuovo codice della strada. Quattro settimane dopo ristoranti, bar e locali, denunciano un deciso calo di vendite di alcolici. E’ il risultato delle restrizioni e delle sanzioni che spaventano i clienti ed erodono i fatturati degli esercizi commerciali. Conferma Gianni Indino, presidente provinciale di Confcommercio: «Dal 16 dicembre ad oggi, come raccontano i nostri associati, è in corso un fenomeno mai verificatosi prima. A tavola, ma anche al bancone, si consuma sempre meno alcol. Non solo whisky, rum, gin, ma anche vino e birra». E l’allarme tra gli esercenti è subito scattato. «La preoccupazione c’è, è inutile negarlo – sottolinea Indino -. Non può essere altrimenti, del resto, viste le pesanti sanzioni applicate ai trasgressori. Ma credo che sarà un disorientamento momentaneo, dettato anche dalla scarsa conoscenza che, spesso, il cittadino ha della legge. Rispetto a prima, infatti, è cambiato poco, solo le multe sono più alte. Per cui sarà sufficiente comportarsi come abbiamo sempre fatto per non correre rischi».
Ma vediamo quali sono queste norme che spaventano gli automobilisti. Intanto, è bene sapere che il limite legale di alcol nel sangue per la maggior parte dei conducenti è 0,5g /l (ma la tolleranza alcolica può variare da persona a persona in base al peso, al sesso, all’età). Per cui se durante la prova del palloncino risulterà un tasso alcolemico da 0,5 a 0,8 g/l sarà applicata una multa da un minimo di 573 a un massimo di 2.170 euro con sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Da 0,8 a 1,5 g/l, l’ammenda andrà da un minimo di 800 euro fino a un massimo di 3.200 euro, con arresto fino a 6 mesi e sospensione della patente da 6 mesi a 1 anno. Oltre 1,5 g/l verranno applicate sanzioni molto più severe, ovvero multe tra i 1.500 e i 6.000 euro, sospensione della patente da 1 a 2 anni con obbligo di partecipare a corsi di recupero. E, in alcuni casi, è previsto anche l’arresto dai 6 mesi fino a 1 anno.
Per questo diverse aziende produttrici di alcolici stanno cercando di inserire sul mercato prodotti ad alcol zero. Spiega Indino: «Oltre alla birra priva di alcol, peraltro presente da tempo nei locali e nei bar, adesso è arrivato il gin a zero alcol. E si parla anche di vino a bassa presenza di alcol. Tutti prodotti, però, che, al momento, non sembrano aver fatto presa sui clienti».
Ma c’è una novità che, invece, pare stia convincendo buongustai e amanti del buon bere: la “mezza bottiglia”. «Sulle tavole dei ristoranti stanno iniziando a vedersi le bottiglie di vino piccole, da 0,37 litri, la metà di quelle tradizionali - conclude il presidente di Confcommercio -, che potrebbero, queste sì, avere buon esito tra la clientela. Perché supportano il cliente nel tentativo di ridurre il quantitativo di vino a tavola, senza però privarlo di un buon bicchiere di bianco accompagnato al pesce o di rosso accompagnato alla carne».