Rimini. “Ecco i due gioielli abbandonati in centro storico nel degrado”
Abbiamo due gioielli antichi in stato di completo degrado. E li abbiamo in pieno centro storico. Quando li recuperiamo e li restituiamo alla città?». Una domanda quella che il capogruppo di Fratelli d’Italia, Gioenzo Renzi, rivolge all’amministrazione comunale. Che arriva dopo una lunga battaglia politica, iniziata nel 2015 e portata avanti tra interrogazioni, mozioni ed emendamenti «sempre bocciati dalle amministrazioni comunali». Proposte, ma anche proteste, mirate a spingere le due giunte succedutesi in questo decennio a mettere, finalmente, mano a Palazzo Lettimi, in via Tempio Malatestiano, e all’ex convento di San Francesco, in via IV Novembre. Due gemme del passato: del 1502 la prima (ceduta al Comune, nel 1902, da Giovanni Lettimi), del 1257 la seconda, distrutte entrambe dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e mai restaurate.
Sovrintendenza e studentato
Nelle scorse settimane, dal Corriere Romagna è stato chiesto un intervento alla Sovrintendenza ai beni archeologici senza però ricevere risposte: le richieste erano finalizzate a capire se esiste qualche progetto di recupero sia del palazzo che dell’ex convento. «E’ un peccato vederli ridotti in quelle condizioni – commenta Renzi -. Nel 2017 l’allora amministrazione tentò di trasformare Palazzo Lettimi in uno studentato universitario. Venne anche siglata una convenzione con l’Università di Bologna che lo avrebbe dovuto riqualificare e trasformare in un contenitore ricettivo. Ebbene, non bastarono le mie opposizioni al progetto per convincere il Comune che si trattava di un’operazione sbagliata e fuori luogo. Dovette intervenire il ministero dei Beni archeologici a tutelare il Palazzo come bene d’interesse culturale e archeologico per fermare tutto. Al punto che l’Università rinunciò all’operazione studentato».
Restauro filologico
Sono trascorsi quasi otto anni e quell’edificio di richiamo rinascimentale è ancora lì, abbandonato a se stesso. «Quando non c’è la volontà di intervenire diventa inutile ogni cosa – stigmatizza il consigliere Fdi -. Eppure, ai tempi, avevo formulato una proposta, rilanciata negli anni successivi. L’ultima, nel luglio scorso, alla giunta Sadegholvaad: “Effettuiamo un restauro filologico, avevo detto, e, una volta terminato l’intervento, destiniamo Palazzo Lettimi a biblioteca universitaria”. Ebbene, nessuno mi risposto. Inascoltato come sempre».
Ampliamento Gambalunga
Non solo Palazzo Lettimi. Perché percorsa via Tempio Malatestiano, imboccata via IV Novembre, duecento metri dopo c’è un altro tesoro antico: l’ex convento di San Francesco. Edificio storico, costruito nel 1257 che «nel 1400 – ricorda Renzi - per volontà della famiglia Malatesta, divenne la prima biblioteca pubblica d’Italia, seguita, nel 1609, dall’Ambrosiana di Milano e, nel 1619, dall’Angelica di Roma». Insomma, un vero e proprio pezzo di storia culturale, non solo riminese, ma anche italiana. «In questo caso la mia battaglia politica è iniziata nel 2018, tre anni dopo quella per il Lettimi. E anche in questo caso nel silenzio e nell’indifferenza più totale delle amministrazioni succedutesi». E cosa proponeva l’esponente dell’opposizione alla giunta? «Come per il “Lettimi” anche per il “San Francesco” – chiosa Renzi - proposi un restauro filologico al termine del quale l’immobile sarebbe potuto diventare una biblioteca, come ampliamento della Gambalunga». E cosa è successo? «Nulla. Proposta bocciata naturalmente».